Il monumento al riccio

La vivace reazione della cittadinanza al monumento al riccio, inserito lo scorso anno inopinatamente nel bel mezzo del corso Roma, offre l'occasione per qualche considerazione sulla realtà sociale e territoriale gallipolina.
Innanzitutto si deve notare che mai i pessimi interventi urbanistici, realizzati dalle passate Amministrazioni comunali, avevano scosso tanto l'opinione pubblica, come è avvenuto in occasione dell'inaugurazione del monumento agro-marinaro.
Eppure i guasti perpetrati ai danni del nostro patrimonio sono visibili a tutti: l'Ufficio Postale e l'Istituto Scolastico S.Chiara nel centro Storico, la soluzione data al piazzale Canneto, che costringe il traffico all'uso illegale del piano banchinale ,con grave pericolo per l'incolumità delle persone; la costosa pavimentazione del lunghissimo corso Roma e la discutibile zona pedonale, criticata da urbanisti ed architetti, per il difficile inserimento nel tessuto urbano e il non comodo utilizzo;
la cementificazione del lungomare Galilei che, speriamo, sarà al più presto interessato da interventi demolitori; la Villa comunale di via Torino, unico esempio al mondo di struttura pubblica fatta con alberi di pietra che dovrebbe servire per lo svago dei giovani concittadini. Durante la realizzazione di queste "bellezze architettoniche" non sono mancati forti interventi critici della società civile per denunciare lo scempio perpetrato all'immagine della nostra Città.
La nostra Associazione vuole organizzare un Convegno di studio, prendendo lo spunto dall'ultima realizzazione "il monumento al riccio", per valorizzare l'anima e la cultura gallipolina, mettere la parola fine al disordine urbanistico, contribuire al rispetto della peculiarità urbane.
Il convegno che si svolgerà quest'anno vedrà la partecipazione delo scultore Muscetra, del sindaco di Alezio, del Sindaco di Gallipoli, di tecnici ed urbanisti e dovrà offrire l' opportunità per un civile dibattito sulle bellezze storiche e sul rispetto dell'ambiente.
Gallipoli è una città senza monumenti, se si eccettua quello ai Caduti.
Tra noi non esistono opere d'arte sulle piazze o per le vie; il vescovo Quaremba, a conclusione di un grande pellegrinaggio mariano riuscì a far erigere una colonna con una piccola statua all'inizio del corso Roma. Scrittori e Cronisti hanno sempre evidenziato l'atavica nostra propensione a non erigere monumenti, neanche per ricordare ed onorare gli uomini illustri di Gallipoli.
Certo, calato in questo contesto sociale, la realizzazione della scultura raffigurante un riccio è sembrato un avvenimento fuori posto, che mal si inserisce nell'angolo del Teatro Schipa, su di un alto pilastro in cemento armato con alla base pietrame di campagna tra piante da orto o giardino.
Non sono mancati gli interventi poetici in vernacolo ed in lingua, con cui sono state rivolte critiche pungenti Che hanno allietato le serate gallipoline.
A parte il giudizio di merito sulla scultura, a parte il ringraziamento che si deve All'artista Muscetra che ha inteso cantare la nostra Città, "lu rizzu o la rizzara" deve essere ambientato meglio, su di uno scoglio, vicino al mare, o in un contesto più adeguato, proprio per rispetto dell'opera e del suo significato.
Non deve restare lì dove è su quell'alta brutta colonna rettangolare.
Lasciamo, poi, ad ognuno di considerarlo bello o brutto, ispirato e realizzato con arcani e profondi significati, a tutti deve essere concessa la libertà di esprimere un giudizio positivo o negativo.

Luigi Giungato