Cosimo Perrone, Il Monumento ai Caduti di Gallipoli, C.R.S.E.C. - Gallipoli, 2004, pp. 64
Il volume traccia la storia di uno dei monumenti principali sorti nel
centro della città nuova all'inizio del secolo scorso. È il periodo in
cui ha preso forma gran parte dell'urbanistica lungo l'arteria di Corso
Roma (allora via XX Settembre). Senza questa ricostruzione storica non
pochi Gallipolini, specie le giovani generazioni, ignorerebbero a
tutt'oggi le tappe e le difficoltà attraverso cui i nostri predecessori
e l'architetto Manfredi Franco giunsero alla realizzazione dell'opera
d'arte da dedicare ai nostri caduti della grande guerra, i cui nomi
sono dettagliatamente citati insieme con tutti i passaggi della
cerimonia di commemorazione e inaugurazione.
Augusto Benemeglio, Il mare deve vivere, Coll. "I poeti dell'uomo e il mare", Tuglie, 2004, pp. 206
Presentazione dell'autore.
La
copertina è di Mimmo Anteri, che ci propone l'estasi dei gabbiani in
volo, quasi inno alla libertà, all'azzurro del cielo e del mare.
L'opera, dedicata alla memoria di Gianna Schipa, la sfortunata e
indimenticabile consorte dell'artista, è un'antologia
artistico-letteraria con appendice filatelica. Il tema, unico e
costante, ha un filo conduttore: "il mare e la poesia". Compendia in
sintesi una raccolta, anzi una rassegna di poesie e immagini di vari
autori, ossia trenta poeti (in gran parte salentini) presenti nei
concorsi letterari de "L'uomo e il Mare" e immancabilmente editi
dall'omonima Associazione. Vi sono celebrati uomini, eroi, miti, canti
tra emozioni, tradizioni, nostalgie di un passato che soltanto il verso
può risuscitare dall'oblio.
Gino Schirosi, I dialoghi di Gramsci, Gallipoli, 2004, pp. 46
È un libello particolarmente sintetico e agile. Tratteggia la vicenda
umana del grande sardo che, pur limitato dalla restrizione carceraria,
ha voluto ad ogni costo cercare il dialogo dalle sbarre per essere
ancora presente nella storia del suo tempo, nonché utile a se stesso e
agli altri. È la vittoria della volontà e dell'ottimismo, ma anche di
uno straordinario intelletto mai domo. La politica, "brutto affare",
ragione della sua vita e della sua disgrazia, è in secondo piano e
lascia il posto alla cultura, al mondo degli affetti e sentimenti, alla
famiglia, alla terra natia, al folklore, alla questione meridionale,
tema che lo intrigava come intellettuale, come uomo di pensiero più che
di partito.
Gianni Caridi, Sebastiano Natali - canonico gallipolino, Casarano, 2004, pp. 180
Prefazione di Gino Schirosi.
Più che una biografia, come nel costume già sperimentato dell'autore, è
la meticolosa ricostruzione storica dell'origine di gran parte
dell'urbanistica religiosa sorta nel nuovo borgo di Gallipoli. Solo che
testimone diretto di tante strane parentesi dell'ultimo secolo è il
discusso canonico, comunemente popolare con l'epiteto di "papa Nanu".
La sua vicenda esistenziale s'intreccia con diversi momenti della vita
pubblica, civile e politica, non senza avventurose disgrazie d'ordine
penale. Fu un prete scomodo per tutti e la sua vita conflittuale fu un
continuo, folle braccio di ferro con le autorità e le gerarchie. Da
anarchico perdente, lottò invano contro tutti, sfidando aspramente tre
vescovi e il massimo gerarca fascista Achille Starace. Fu un eroe o una
vittima?
Amalia Ingrosso, Il Libro Rosso di Gallipoli (Registro de Privilegii), Congedo Ed., Galatina, 2004, pp. 326, Euro 30,00
Prefazione di Benedetto Vetere, direttore della collana "Fonti
medievali e moderne". È una pubblicazione dell'Università degli Studi
di Lecce - Dipartimento dei Beni, delle Arti e della Storia.
Si tratta della trascrizione di antichi documenti eseguita per riunire
in unica raccolta 187 atti comprovanti "diritti, ragioni, spettanze e
privilegi acquisiti", probabilmente anche validi a dirimere, risolvere
e definire controversie e situazioni problematiche all'interno della
vita cittadina come nei rapporti tra centri diversi. Comprende
anzitutto il registro dei privilegi di Gallipoli dal secolo XIII al
XVIII ad iniziare dall'età angioina. Si correda poi di un indice dei
Regesti, di un indice dei Nomi e di una ricca appendice comprensiva di
fonti e bibliografia.
Rubrica di Gino Schirosi