Ada DONNO-Viviana INGROSSO (a cura di),
L'ossimoro virtuoso - Strategie di pace delle donne nel Mediterraneo, Lecce 2005, pp. 192.
Premessa di Ada Donno. La pubblicazione raccoglie gli Atti dell'XI conferenza dell'AWMR (Associazione di donne della regione mediterranea), tenutasi a Bologna - Monte Sole, 10-13 luglio 2003.
All'associazione aderiscono donne di 15 paesi dell'area mediterranea, le quali operano per diffondere la cultura della pace e delle pacifiche relazioni tra i popoli, ma anche per promuovere la salute e il benessere, per difendere i diritti quale che sia l'appartenenza etnica, sociale, culturale, religiosa e ambientale.
Il testo contiene interventi qualificati su temi inerenti la pace che nascono da uno studio approfondito. Strategia è una parola che evoca immagini di eserciti e battaglie. La locuzione "strategie di pace" è pertanto un accostamento di termini antitetici che tuttavia è stato sempre praticato dalle donne fin dall'antichità (cfr. Lisistrata di Aristofane).
In un mondo di fronte a pericolosi squilibri e in un'Europa che si auspica neutrale per una garanzia di equilibrio e sicurezza, nella difesa della cultura dei diritti e della pace contro ogni ingiustizia sociale, le donne si pongono a guida del mediterraneo per trovare alternative di pace, per porre al centro di ogni discussione la soluzione politica e non violenta dei conflitti. La Road Map, il muro e la pace, il movimento democratico femminile in Israele, infine il concetto di solidarietà nella convinzione della necessità di conoscere l'Altro costituiscono i temi dominanti del testo.
Cosimo PERRONE (a cura di),
Le forze della Natura - Le piante nel territorio gallipolino tra Storia, Mitologia e Folklore, Ed. C.R.S.E.C., Gallipoli 2006, pp. 112.
Presentazione del Centro distrettuale Le /48 Gallipoli. Prefazione di Piero Medagli.
Il testo, suddiviso in quattro parti, contiene ricerche dettagliate e interessanti sulle forze della natura che esistono nel paesaggio naturale salentino. Si fa un'analisi complessa e dettagliata: il sacro, profano e mitologico, la classificazione, la valorizzazione del patrimonio rurale, le piante nella terapia, i frutti smarriti, le piante arboree da frutto (olivo, vite, carrubo, cotogno, fico, gelso, giuggiolo, limone, mandorlo, melograno, fico d'India), le piante arboree e forestali (querce, leccio, quercia spinosa, quercia vallonea, alloro, pino d'Aleppo, cipresso, tamerice, eucalipto), le piante erbacee e arbustive (ginepro, lentisco, corbezzolo, mirto, oleandro, rosa selvatica, rosmarino, rovo, timo, origano, asparago, selvatico, salvia, camomilla, malva). Segue l'appendice comprensiva di un ricettario con un menu minimo di piatti curiosi e dai sapori caratteristici per i palati più attenti e, superfluo a dirlo, soprattutto ed esclusivamente per soli vegetariani. Da encomiare il notevole contributo della cultura popolare che si legge soprattutto nell'utilizzo di proverbi contestuali. Ottime ed opportune le illustrazioni provenienti dall'archivio dell'autore e di L. Scarpina.
Pina CORVAGLIA,
Proverbi sponganesi, UM5, Gallipoli 2006, pp. 72.
Presentazione di Luigi Zacheo. Introduzione di Augusto Benemeglio, premessa dell'autrice, postfazione di Maurizio Nocera. Pubblicazione della collana I poeti de "L'Uomo e il Mare" di Gallipoli.
I proverbi e i modi di dire (ben 604, corredati da foto d'epoca) appartengono esclusivamente alla cittadina di Spongano, anzi ne tracciano in varie tappe la stessa storia, se ogni parola ed ogni espressione sono la summa delle tradizioni che coinvolgono ogni ambito della vita quotidiana di una tranquilla e pacifica comunità salentina. Sono rappresentati i padroni e le persone umili e semplici di un tempo, i contadini e la vita dei campi, il ruolo della donna nel secolo scorso, l'economia, le abitudini, il clima. Qua e là si possono riconoscere consuetudini, ironie, scherzi, feste che scandivano lo scoccare delle età nel dolore o nella felicità per la quale occorreva veramente poco o l'essenziale. Il frasario si esprime in un parlare semplice e spontaneo che è d'uso comune in una antica società patriarcale fondata su valori consolidati oggi pressoché desueti o sconosciuti.
Flavio DE MARCO,
Per Elisa - Fenomenologia ed ermeneutica dell'eros, Edizioni Calandra, 5 EMME, Tuglie 2006, pp. 72.
Introduzione di Giampaolo Morelli.
È un saggio sull'amore-eros in ogni sua forma, l'amore come sinergia di desideri, pensieri, ossessioni misteriose fatte di audacia e tremore, attese e silenzi, confessioni e sospiri, sensazioni e trascendenze tra il dionisiaco e l'apollineo. È un lungo viaggio filosofico in tre tappe distinte: Amore profano (libertinaggio ed insoddisfazione, l'amore-passione, i condizionamenti dei media, la verità delle scoperte scientifiche, discettazione sul porno e sul ridicolo dell'istinto "erotico", ovvero il sesso);
Amore sacro (il matrimonio e le sue contraddizioni nella società moderna sempre più laicizzata, alcune forme regressive e anacronistiche);
Amore pagano (l'antipoesia, la teoria magnetica dell'amore, l'abbandono anche come sublimazione dei sensi, la trasgressione).
È una approfondita analisi sull'amore studiato come sogno, magia, sentimento puro, impalpabile energia, motore del cosmo, l'amore che anima e dà la vita, tramortisce quand'è dolore e patimento, che sublima come autentica gioia, l'amore come fonte di vita, il primo impulso vitale dell'uomo, la sorgente della nostra storia terrena, la nostra stessa identità, considerata nelle intime relazioni umane.