Cuore Planetario

Cuore planetario , dell’artista gallipolina Cristina Cary è un’opera multimediale, di videoarte; una narrazione che intreccia immagini, suoni, simboli, nell’idea che solo nell’arte è possibile trovare il senso del mondo.
Dal 5 gennaio all’1 febbraio 2007 è stato presentato nell’ambito delle “arti-col.azioni” nei Cantieri Teatrali Koreja di Lecce.
Cristina Cary compie un viaggio in piena libertà visiva, musicale, poetica; non solo mescola mondi e tempi che alimentano l’immaginario contemporaneo, ma ne fa emergere gli archetipi in una mitologia immaginaria di un eterno femmineo, amoroso, ludico, sensuale e cosmico in cui si riconoscono gli ordini del cielo, le piante e gli animali, le macchine e le tecnologie che, a loro volta, sono metafore e promesse di mondi possibili.
Il video si apre con una citazione poetica che lascia poco margine alla determinazione delle categorie alle quali siamo abituati, mentre, per essenza, coglie tutta la dinamica dell’abitare.
“Poeticamente abita l’uomo su questa terra”.(Holderlin)
La scelta non è casuale poiché le immagini di ‘Cuore Planetario’ sono una giostra sul vivere dell’uomo contemporaneo, una riflessione attiva sulla società degli sprechi, sulla massa ottundente dell’informazione, sulla complessità dei luoghi e dei corpi ritualizzati, sull’ambiguità dei confini tra reale e virtuale.
Un gioco che, con la leggerezza dell’arte, esorta ad abitare poeticamente.
Le immagini del cosmo, di un cosmo vivo e di una natura che ritorna ad essere ‘physis’, natura naturante, in cui rintracciare l’”archè” o il principio che presiede a tutte le cose, che si fa corpo-animale mitico, sono l’inizio di tutte le narrazioni di cui è intessuto Cuore Planetario.
Prevale la dimensione simbolica in cui simboli alchemici coesistono con quelli del cyborg e delle nuove tecnologie e i piani si contaminano: il simbolismo dei quattro elementi del cosmo si ibrida con i mondi della globalizzazione e i grandi animali dell’immaginario mitico, l’orso, la pantera e gli dei fanno tutt’uno con i giocolieri, le amazzoni, i cavalieri.
Cristina Cary, in tutto il suo percorso artistico, ci offre questo senso della terra e della vita che alimenta il canto e la musica, che ci porta fuori da noi stessi a danzare con il cosmo.

L.G.