Chi non conosce l¹impellente desiderio di sapere e quindi di interiorizzare quanto più possibile dello scibile umano, allora non può comprendere quello che si prova quando ci si trova davanti a un prodotto che le mani o la mente dell¹uomo ha creato nello svolgersi della sua esistenza. La vita di un uomo, in qualsiasi modo venga vissuta, è sempre una benché effimera cosa davanti alla complessità dello svolgersi degli eventi universali. Che cosa volete che rappresentino 70, 80, 90, 100 anni dell¹esistenza di un uomo sulla Terra a confronto con i miliardi d¹anni che il pianeta ha? Nulla. Sono milioni d¹anni che l¹umanità vive sulla Terra e generazioni e generazioni di esseri umani si sono succedute, alcune lasciando delle tracce, altre no. Alcuni di noi vogliono conoscere queste tracce, e quindi si fanno archeologi, geologi, storici, antropologi; altri no, non vogliono e non hanno interesse a conoscere, vivono e vogliono vivere la vita così come viene e come va, perché non intendono "perdere" tempo a cercare. Io appartengo alla prima delle categorie di umani, per cui tutto ciò che mi è possibile conoscere, ora e qui, cerco di raggiugerlo. Vivere la vita significa conoscerla, più vita si conosce più ampia diviene (o dovrebbe divenire) la comprensione umana. E quale migliore occasione di conoscere se non attraverso la visione di quanto prodotto dall¹uomo sul piano della trasmissione del suo stesso sapere? La scrittura è una delle più antiche forme di trasmissione dell¹accumulo del sapere umano, addirittura sembrerebbe andare di pari passo con l¹evolversi della vita. Il libro (inteso qui come supporto), sul quale la scrittura si poggia, è una delle forme più durature della trasmissione. La terra nella quale io vivo - parlo del Salento, la parte più meridionale della Puglia contiene più d¹uno dei più antichi libri scritto da mani umane. Certo si tratta di libri particolari, scritti dall¹uomo dell¹antichità sulle pareti di alcune caverne, come ad esempio sulle pareti della Grotta "Romanelli", o su quelle della Grotta "Cosma", su altre ancora. Ma è soprattutto alla Grotta dei Cervi che mi riferisco, al grande tempio ipogeo di Porto Badisco (Otranto), sulle cui pareti, estese per più di un chilometro e mezzo, gli uomini di sei mila anni fa hanno scritto il libro della loro stessa storia di umani viventi in un contesto comunitario e agro-forestale oggi impossibile immaginare. Lo possiamo tentare di fare solo "leggendo" le migliaia di pittogrammi, geroglifici, graffiti e dipinti sulle pareti. Gli umani delle caverne hanno dipinto e graffiato la roccia lasciando su di essa un segno del loro passaggio; gli Egiziani hanno geroglificato i loro palazzi e le loro tombe, hanno usato il papiro quale supporto dei loro geroglifici; i Fenici, i Greci e gli Asiatici, come pure gli umani delle civiltà precolombiane hanno inventato un loro modo di trasmettere la loro conoscenza attraverso l¹oralità ma anche attraverso una forma di scrittura con caratteri impressi su tavolette d¹argilla, di legno, su papiri, pergamene, carta, altro ancora. Trovarsi davanti ad un libro significa trovarsi davanti a una parte di sapere, quello segnato (scritto, dipinto, disegnato, inciso, scarabogrammato, etc.) appunto su quel testo. Quale migliore occasione, quindi, di conoscere (interiorizzare) quanto più sapere possibile se non quella di andare a visitare una mostra del libro? Ed è quello che ho fatto andando a visitare la XVIII Mostra del Libro Antico, svoltasi a Milano dal 16 al 18 marzo 2007, a Palazzo della Permanente, con 64 espositori (48 italiani e 16 stranieri), e col patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano - Settore Musei e Mostre, e della Comunità Europea - Rappresentanza a Milano. Lì, in quel tempio del sapere modernissimo c¹erano da vedere manoscritti miniati, libri d¹ore, mappe, incunaboli, legature, altre rarità editoriali di tutti i secoli del secondo millennio, a partire dai più antichi codici miniati dell¹umanesimo per arrivare agli introvabili libri di poesie dell¹ultimo Novecento, come i libri con firme autografe di Joyce, Montale, Ungaretti, Saba, Pasolini, altri ancora. È stato scritto che la Mostra del Libro Antico di Milano è la più prestigiosa rassegna internazionale di settore. E questo è quanto ho potuto verificare di persona. I libri in esposizione erano lì a farti riflettere sull¹importanza del sapere umano trasmesso attraverso di essi nei secoli. Dalla visione diretta dei libri, e aiutato anche dalla lettura del comunicato stampa, mi sono aggirato tra gli stands delle librerie antiquarie italiane ed europee. E lì, presso lo stand della "Sokol Books Ltd" di Londra, che ho visto uno dei più belli gioielli membranacei presenti all¹esposizione, il famoso "Libro d'Ore" miniato in Francia nella prima metà del XV secolo nei pressi di Bourges, comprendente 13 bellissime miniature a piena pagina raffiguranti soggetti sacri (Annunciazione, Adorazione dei Re Magi, Crocifissione), con legatura coeva. Il volume è di dimensioni tascabili per uso viaggio. Un importante incunabolo ammirato è stato quello esposto dallo Studio Bibliografico di Giuseppe Solmi di Ozzano dell¹Emilia (Bologna). Si tratta di un "Messale" manoscritto (con indicazioni per celebrare il rito liturgico) della metà del XV secolo. Formato in-folio in pergamena e carta di area tedesca, composto da 95 carte con testo in gotico. Legatura coeva in pelle decorata a secco su assi di legno con fermaglio e tutte le borchie in metallo sbalzato. In questo stesso stand di Giuseppe Solmi ho potuto ammirare anche un originale catalogo di "Carte decorate settecentesche", utilizzate sia per l'esterno delle legature, sia come fogli di guardia interni, carte che consentirono ai committenti di rilegare i loro libri in modo elegante e vistoso. Presso lo stand della Libreria Wolfagang J. Kaiser, di Francoforte sul Meno, ho visto invece un incunabolo del 1472, "Opus restitutionum, usurarum et excommunicationum", di Franciscus de Platea, stampato a Venezia da Bartholomaeus Cremonensis. Bellissimo esemplare con i capilettere in rosso. Altro bellissimo incunabolo ammirato è stato quello esposto dalla Libreria Antiquaria "Il Cartiglio" di Torino. Si tratta del "De Civitate Dei", di Sant¹Agostino, del 1475, stampato a Venezia da Gabriel Petri de Tarvisio. In-folio, legatura coeva, con 294 carte non numerate e testo in carattere gotico, impaginato su due colonne. Nel testo numerose iniziali e segni di paragrafo rubricati e tracciati in azzurro. Presso lo stand della Libreria Bernard Quaritch di Londra ho visto un "Breviarium Romanum", libro liturgico destinato agli ordini dei monasteri, arricchito da capilettera finemente miniati. Venne stampato da Nicolas Jenson a Venezia nel 1478 in soli 45 esemplari. Ho visto poi un "Moralia Sive Expositio in Iob" (Commento al libro di Giobbe), di Gregorio Magno, incunabolo del 1480, stampato a Venezia da Reynaldum de Novimagio Leoteutonicum, esposto dallo Studio Bibliografico "Archetypon" di Susa (Torino); volume in-folio con nel testo 38 capilettera calligrafati e dipinti con la tecnica della miniatura. Come si sa quest¹opera è considerata la più importante tra quelle scritte da Gregorio Magno. Altro incunabolo, quello esposto dalla Libreria Libri Antichi "Paolo Pampaloni" (Firenze). Si tratta di "Etymologia" di Hispalensis Isidorus, stampato a Venezia da Peter Losloein nel 1483. È la prima edizione italiana della prima enciclopedia apparsa a stampa con aggiunte e note di cosmografia, astronomia e meteorologia. Stupendo anche l¹incunabolo esposto dalla Libreria Editrice Goriziana. Si tratta del "Liber Chronicarum" di Hartmann Schedel, del 12 luglio 1493, stampato a Norimberga da Anton Koberger con all¹interno bellissime immagini xilografate. Bellissimo anche un esemplare di Erbario del 1497, esposto dalla libreria belga "Antiquariaat Sanderus". L¹incunabolo, stampato a Strasburgo da Johann Pruss, è in-folio con numeorssime nitide xilografie. Allo stand della Libreria Antiquaria Philobiblon (Milano - Roma) ho potuto ammirare la seconda edizione del trattato "Pratica musicae" del compositore musicale Franchinus Gafurius, incunabolo stampato da Angelo Britannico a Brescia il 23 settembre 1497. Il celebre musicista, compositore di messe, mottetti e inni, maestro di cappella del Duomo di Milano e amico personale di Leonardo da Vinci, dedicò a Ludovico il Moro uno dei più importanti compendi di musica sacra della fine del XV secolo, un vero e proprio trattato che diede il via a una produzione autonoma di componimenti, caratterizzati da uno stile prettamente italiano. Molto bello il post-incunabolo esposto dalla librarie antiquaria spagnola "Els Llibres del Tirant", di Barcellona. Si tratta del libro "Los claros varones de Espagna", stampato da Stanislaus Polonus a Siviglia il 24 aprile 1500. Stupendo frontespizio con grande xilografia raffigurante l¹autore nell¹atto di offrire la propria opera alla regina Isabella di Castiglia. È impossibile elencare le molte cinquecentine ammirate. Ne cito qualcuna, fra cui quella esposta dalla Libreria Antiquaria Perini, di Verona. Si tratta del "De Re Militaria" di Antonio Cornazzano, del 1507, stampata a Pesaro da Hieronymo Soncino. È un poema che inneggia all¹arte della guerra; legatura coeva in piena pelle con ricchi fregi a rotella e riquadri a secco ai piatti con fermagli ben conservati. Presso lo stand dello Studio Bibliografico "Bloomsbury Auctions", di Roma, ho visto una cinquecentina post-incunabolare del 1508, "Croniche che trattano de la origine de Veneti e del principio de la cita e de tutte le guere da mare e terra facte in Italia Dalmacia Grecia e contra tuti li infedeli composte per lo excelentisimo mesere Marco Antonio Sabellico e volgarizate per Matheo Vesconte de Sancto Canciano", stampato da Oldrado Lampugnano, in-folio con un frontespizio e con un colophon a caratteri rossi dentro una bella cornice xilografata. Opera bellissima che narra della storia di Venezia. Nello stand della Libreria Antiquaria Cicerano, di Napoli, ho potuto ammirare lo stupendo libro contenente le mappe del mondo di Caius Julius Solinus, del 1520, stampato a Vienna da Ioannes Singrenius Calcographus Viennensis. In questo volume per la prima volta appare anche il Mappamondo di Pietro Apiano, di epoca medievale. Lo Studio Bibliografico "Paolo Rambaldi" di Bologna teneva esposta la prima edizione in due tomi de "Le vite dei più eccellenti, architetti, pittori et scultori italiani, da Cimabue insino a tempi nostri descritte in lingua toscana da Giorgio Vasari pittore aretino. Con una sua utile, et necessaria introduzione a le arti loro". Stampata da Lorenzo Torrentino a Firenze nel marzo 1550, quest¹opera viene considerata la "Bibbia" della storia dell¹arte del Rinascimento. Lo Studio Bibliografico "Wunderkammer", anch¹esso di Bologna, teneva esposto il "De Humani Corporis Fabbrica Libri Septem", in-folio grande, composto in sette libri dal medico fiammingo Andrea Vesalio, stampato a Basilea nel 1555 da Johannes Oporinus, e arricchito da numeose incisioni. Questo libro è considerato un'opera scientifica rivoluzionaria che rettificò gli errori tramandati nei secoli precedenti sull'anatomia umana, preparando il cammino ad un'osservazione più scientifica, basata sulla ricerca empirica. A un testo molto accurato l'autore, che dissezionava personalmente i cadaveri all'Università di Padova, accostò illustrazioni di altissimia qualità estetica e scientifica, mostrando con dovizia di particolari muscoli, ossa, nervi ed organi. Nello stand della Libreria Antiquaria Alberto Govi, di Modena, ho visto esposto il "Discorso in forma di dialogo intorno al Banco S. Ambrogio della Città di Milano", di Giovanni Antonio Zerbi, stampato a Milano nel 1599 da Pandolfo Malatesta. Si tratta di una rara edizione, in cui lo stesso Zerbi (fondatore e amministratore del Banco di Sant¹Ambrogio) dialoga col suocero interessato a diventarne futuro cliente. Folto il numero dei libri, delle legature e delle mappe del Seicento e del Settecento, come ad esempio il rarissimo "Uranometria", di Johann Bayer, nella sua edizione originale del 1603, stampato ad Augsburg da Christophorus Mangus. Si tratta del primo atlante celeste moderno e il più importante della sua epoca, esposto dalla Libreria Antiquaria "Bado e Mart" di Padova. L¹atlante è composto da 51 stupende incisioni che illustrano nuove costellazioni, con l'innovativo sistema di nomenclatura stellare del giurista tedesco Bayer, che assegna le lettere dell'alfabeto greco alle 48 costellazioni conosciute, ancora oggi in uso per la maggior parte delle stelle visibili. La libreria antiquaria Pettinaroli, di Milano, teneva esposto l¹ "Atlante Composito - Theatrum Italiae", stampato ad Amsterdam nel 1635 circa, in-folio, legatura coeva in vitello bruno, dorso con sette nervature decorate in oro e titolo impresso. Magnifico atlante composto da 65 Carte Geografiche (61 sull¹Italia e 4 sulla Grecia), comprendente anche 10 tavole di G. A. Magini sempre in acquarellatura coeva. La Libreria Antiquaria Piemontese (Torino) teneva esposto uno stupendo esemplare del libro di Tommaso Campanella, "Philosophia rationalis partes quinque" con frontespizio xilografato, stampato a Parigi da Ioannem du Bray nel 1638. Si tratta di scritti poco conosciuti del filosofo calabrese riguardanti la Grammatica, la Dialettica, la Retorica, la Poetica e la Storiografia. La Libreria antiquaria di Alessandro Meda Riquier, di Pavia, teneva esposti quasi tutti i libri pubblicati ed anche alcuni inediti della collezione galileiana con 136 opere, fra cui 128 a stampa e 8 manoscritti di Galilei e dei suoi sostenitori e detrattori. Fra i libri di Galilei, lo splendido "Discorsi e dimostrazioni matematiche, intorno à due nuove scienze Attinenti alla Mecanica & i Movimenti Locali del Signor Galileo Galilei linceo, Filosofo e Matematico primario del Serenissimo Gran Duca di Toscana. Con una appendice del centro di gravità d¹alcuni Solidi", stampato a Leida dagli Elzeviri nel 1638, e con centinaia di diagrammi e figure geometriche nel testo. Di Jean de La Fontaine ho visto esposto dalla Librairie "Sourget" di Chartres (Francia), per la gioia degli occhi, l¹opera "Fables choisies" nell'edizione originale dei primi sei volumi, stampata a Parigi da Denys Thierry nel 1668, con legatura coeva, impreziosita dalle 118 vignette colorate e in bianco e nero, e con alcune correzioni manoscritte. Il poeta francese è rimasto famoso per aver rinnovato la tradizione favolistica di Esopo. Lo Studio Bibliografico Sermoneta, di Bologna, teneva esposto lo stupendo libro di Giovan Battista Falda, "Le fontane di Roma nelle piazze, e luoghi, publici della città, con li loro prospetti, come sono al presente disegnate et intagliate da Gio. Battista Falda", stampato a Roma nel 1675 da Giovanni Giacomo De Rossi. Stupende incisioni nel testo a piena o a mezza pagina o, addirittura, alcune volte con più ripiegature. La Galleria "Gilibert" di Torino teneva esposto l¹opera "Della formazione de' fulmini...", di Francesco Scipione Maffei, conosciuto come uno dei maggiori rappresentanti dell'erudizione settecentesca, stampato a Verona nel 1747, prima rara e interessante edizione di questo studio scientifico, strutturato nella forma epistolare di 15 lettere. La Libreria Antiquaria "Pregliasco" di Torino teneva esposto una straordinaria raccolta della prima edizione, rarissima, della traduzione di Ugo Foscolo del libro di Louis Alexandre Berthier, "Relation de la bataille de Marengo" (Commentario della Battaglia di Marengo), stampato dalla Stamperia Reale di Milano nel 1806. L'opera,, raccolta in due preziose legature con stemmi imperiali, comprende oltre alla firma e alle annotazioni autografe del Foscolo, la lettera firmata da Napoleone Bonaparte con la quale l'Imperatore ordinava a Eugène de Beauharnais la stesura della versione italiana. La Librairie de l¹Escurial di Nizza teneva esposto uno dei soli 350 esemplari esistenti al mondo dell¹opera "Manet / Sonnets et Eaux Fortes", stampato a Parigi da Alphonse Lemerre nel 1869, pubblicato da Félix Bracquemond e Philippe Burty. Si tratta di 42 sonetti composti da poeti francesi: Paul Verlaine, Théophile Gautier, Anatole France, Leconte de Lisle, Théophile Gautier, Théodore de Banville, Sainte Beuve, Jean Aicard, etc. splendidamente illustrati da altrettante acqueforti create da artisti quali Manet, Corot, Daubigny, Millet, Jongkind, Victor Hugo, Bracquemont, etc. Nello stand della "Little Nemo", Casa d'Aste di Torino, ho ammirato uno dei 250 esemplari esistenti, e fra questi una delle 20 copie della tiratura di testa, "de grand lux surpapier du Japor" delle "Aventures d'Alice au pays des merveilles" di Lewis Carroll, del 1907, impreziosita, per l'editore Hachette di Parigi, dall¹opera di uno dei massimi illustratori fantasy dell¹epoca, Arthur Rackham. Nello stand della Libreria Antiquaria "Scarpignato", di Roma, ho visto esposto un¹interessante "Lettera" autografa di Filippo Tommaso Marinetti e Umberto Boccioni, indirizzata a Orazia Prini dal fronte della Grande Guerra. Vi è scritto: "S.ra Orazia Prini / finalmente futurismo / assoluto // 8 giorni sotto il fuoco / vita meravigliosa torturata / fa freddo acuto // vedere Austriaci in FUGA // oggi riposare / domani ritornare / al fuoco // zero // desidero rivederla a Roma / dopo avere fatto tutto il mio dovere-piacere / cooooon salute + / viva simpatia ? amicizia // Totale = Impazienza Firmato F. T. Marinetti / Battaglione Lombardo Volontari Ciclisti // 8° Plotone Zona di guerra" Si tratta di un foglio non datato (però 1915-18) composto da singole voci, in sezioni delimitate a stampa, da compilarsi a mano. In un rescritto, sul lato sinistro, Umberto Boccioni annota di suo pugno questo appunto: "Saluti a Lei e a Prinotto, abbiamo vissuto sotto un fuoco terribile avanzando sempre con baionetta e risate ironiche. Abbasso l'Austria Viva l'Italia! Suo Boccioni". La libreria antiquaria "Il Polifilo", di Milano, teneva in mostra un esemplare, datato 1944, della trasposizione di Ungaretti dei "Sonetti di Shakespeare". Sul volume, di suo pugno Ungaretti annota: "Sono uno degli umili superstiti di una generazione di poeti europei che tradussero, ciascuno nella propria lingua, i "Sonetti di Shakespeare"". Ancora qui, c¹era esposto un altro testo abbastanza importante: Cesare Lombroso, "L¹uomo delinquente, studiato in rapporto alla antropologia, alla medicina legale ed alle discipline carcerarie, stampato a Milano dalla Hoepli nel 1876. La Libreria "Letteratura Tattile", di Rimini, teneva esposto un singolare Catalogo degli anni ?50, "Un¹idea di Sicilia / Piccola raccolta di autografi di personaggi siciliani", rappresentanti della letteratura, dell'arte e della storia siciliana, tra cui Giovanni Verga, Luigi Capuana, Luigi Pirandello, Salvatore Quasimodo, Renato Guttuso, Elio Vittorini, Rosolino Pilo, altri ancora. A una mostra internazionale così importante di libri antichi e pregiati non poteva non mancare un importante calalogo, stampato su carta pregiata dalla Tipografia Rumor di Vicenza e con presentazione di Marcello Dell¹Utri, organizzatore dell¹evento, il quale scrive: "Non è facile presentare per la diciottesima volta e con parole diverse una manifestazione quale la Mostra del Libro Antico. Infatti, come ogni anno, saranno presenti alcuni tra i più importanti librai antiquari del mondo che esporranno manoscritti libri e stampe di assoluta rarità e bellezza". In conclusione, una mostra non solo bella ma anche utile soprattutto per chi vuole conoscere e interiorizzare un po¹ più di sapere umano dei secoli trascorsi, come è accaduto a chi qui scrive.
Maurizio NOCERA