La nuova amministrazione comunale sarà contrassegnata dalla ‘rivoluzione culturale ‘, da noi fortemente auspicata, necessaria per intraprendere il cammino virtuoso della legalità e dell’interesse pubblico? oppure continuerà il ‘disimpegno gestionale’ che ha caratterizzato gli anni recenti, durante i quali è stato molto spesso disatteso il rispetto del territorio con le sue caratteristiche storiche ed ambientali?
E’ di questi giorni la notizia che uno studio di prefattibilità definito dalla Regione Puglia ha individuato il Porto di Gallipoli come ‘porto-pivot’ , porto di riferimento,anche se esistono delle criticità relative alle sue caratteristiche come per i porti di Bari e Taranto.
Da sei anni stiamo focalizzando gli interessi della nostra Città e di tutto il Basso Salento sulle problematiche della ‘portualità gallipolina’ , che rappresenta una delle componenti primarie dello sviluppo economico.
Purtroppo in tutti questi anni non c’è mai stato un Convegno di studio o un Consiglio comunale monotematico sull’argomento per mettere in tutta evidenza le difficoltà gestionali dell’importante struttura salentina.
Dopo l’irrazionale eliminazione del ’Consorzio per il porto di Gallipoli’, un Ente che era stato pensato e costituito negli anni ’60 con l’adesione di tutti i Comuni dell’hinterland, per porre in evidenza le potenzialità dell’unico emporio del Basso Salento nel Golfo di Taranto, nulla è stato concepito, nessuna iniziativa è stata attuata per coordinare e programmare le necessità dello sviluppo commerciale.
Eppure nei primi cinque mesi di quest’anno il movimento commerciale del porto ha raggiunto 200.000 tonnellate, quasi il doppio dell’anno precedente, con l’arrivo di 50 navi, 15 in più rispetto al 2007.
Nel settore della pesca e del turismo si è agito con visioni parziali, enfatizzando le anomalie esistenti senza determinare un piano di intervento globale che favorisse la discontinuità dei percorsi precedenti.
La realizzazione del porto peschereccio, la progettazione del porto turistico, l’ammodernamento del porto mercantile sono stati trattati con interventi settoriali che non hanno approdato ad alcuna soluzione per la mancanza del necessario coordinamento che vagliasse l’intera realtà globale del territorio.
A tutt’oggi non si dispone neanche di una idonea strada d’accesso nella principale struttura portuale che viene quotidianamente utilizzata dai settori commerciale, peschereccio e turistico.
La nuova Amministrazione comunale dovrà far tesoro della scelta operata dalla Regione Puglia e coordinare ’in loco’ le risorse culturali per offrire contributi efficaci per lo sviluppo di Gallipoli e del Basso Salento!
Luigi GIUNGATO