Il campanile della Basilica di S. Agata, configurato da robusti piloni in muratura, regge le quattro monumentali campane, di seguito brevemente descritte.
La più grande, del peso di circa 10 quintali, fatta fondere dall’Arcivescovo Antonio Maria Piscatori nell’anno 1744, porta la seguente iscrizione: MODERANTE ECCLESIAM BENEDICTO XIV, IMPERANTE IN REGNO AMBAR SICILIARUM CAROLO BORBONIO REGE, GALLIPOLITANAM SEDEM ARCHIEPISCOPO ANTONIO MARIA PISCATORI MANTECAZA A.D. MDCCXLII.
SANCTUS DEUS + SANCTUS FORTIS + SANCTUS IMMORTALIS + MISERERE NOBIS + PER IPSUM + CUM IPSO + ET IN IPSO + EST TIBI DEO PATRI ONNIPOTENTI IN UNITATE SPIRITUS SANCTI + OMNIS HONOR + ET GLORIA. AMEN + 1744.
La seconda, del peso di quintali 5,75, fatta fondere dal Vescovo Antonio La Scala nel 1866, porta la seguente iscrizione: AES SACRUM CAMPANAE QUOD IN HONOREM VIRGINIS MARIAE DEI PARENTIS IMMACULATAE AB OMNI LABE ORIGINALIS CULPAE IN SUA INTEGERRIMA CONCEPTIONE EX ANIMO DEVOTE SACRAVIT ILL. ET REV. EPISC. D. ANTONIUS LA SCALA MDCCCLVI IN CATHEDRALI GALLIPOLITANA.
La terza campana, del peso di circa 3 quintali, porta la seguente iscrizione: CAIETANO MULLER EPISCOPO ET R. SUBECONOMO F. D’ELIA CURANTE. FRANCISCUS OLITA A.D. 1899 LYCII REFUNDIT ME FRACTAM QUAM MICHAEL OLITA EIUS PROAVUS CAROSINI FUDERATA A.D. 1864.
La quarta campana, del peso di 1 quintale, fusa da Giuseppe Olita nel 1895 in Lecce, non è più esistente ed è stata sostituita dall’attuale, fatta fondere nel 1935 dal Vescovo Nicola Margiotta dalla fonderia di Nicola Giustozzi a Trani.
Attualmente il campanile della Cattedrale di Gallipoli necessita di un indispensabile intervento di restauro mediante un‘urgente opera di consolidamento dello stesso, interessato da gravi fenomeni di fessurazione dei piloni in muratura e della struttura di ancoraggio delle quattro monumentali campane. L’ambiente marino ed il movimento vibratorio della percussione dei battagli appaiono le cause principali del preoccupante degrado che interessa la corrosione del ferro, di cui sono composte le travature metalliche che sorreggono le campane e la fessurazione della pietra tufacea dei piloni in muratura.
Da una perizia effettuata in loco, è stato rilevato che le quattro grandi campane, inceppate ed elettrificate a slancio, nel loro movimento sviluppano circa Kg. 6.000 di spinte dinamiche gravanti sulle arcate del frontespizio dove esse stesse sono ancorate. Di conseguenza non basta sostituire l’impianto di elettrificazione, ma è indispensabile mettere in sicurezza tutta la struttura muraria che regge i bronzi, rendendola autonoma dal peso e dalle spinte dinamiche delle stesse.
Occorre, quanto prima, dar luogo al rinforzo strutturale dei piloni in muratura e fornire ogni campana di telaio in acciaio, poggiante in basso sul muro perimetrale, liberando le arcate dal peso e dalle spinte. La spesa totale da affrontare ammonta a circa € 55.000,00, che non può essere materialmente sostenuta dal bilancio parrocchiale.
Se non si interverrà entro breve tempo, le campane della Basilica di S. Agata non faranno più sentire il loro suono melodioso, pervaso di una sonorità ineguagliabile, conferita dalla perfetta fusione del metallo, vanto della perizia artigianale delle antiche fonderie locali.
Chiunque vuole dare il proprio contributo può fare il versamento tramite c.c.p. 71607774 intestato a Ente Parrocchia S. Agata- Gallipoli.
Don Piero DE SANTIS