Appunti di viaggio: Praga

L’elegante e la colta

Cancellato il regime comunista in poco più di quaranta giorni  di rivoluzione “felice”; fiorita nei teatri, nei caffè e nelle piazze, senza morti, senza vetrine rotte e senza autovetture incendiate, Praga, la più colta ed elegante capitale dell’ Europa orientale, impara subito a sorridere. La dittatura comunista, come sempre avviene dove impera imperterrita, glielo aveva negato per molto tempo. Ora spalanca le sue porte ai turisti del “dopo” mostrandosi in tutta la sua bellezza con strade, piazze e locali che le fanno da scenario indimenticabile. Tra le città della rivoluzione, Praga è certamente la più bella: non l’hanno danneggiata , né le guerre né l’ultima rivoluzione. I boemi, gente colta e dignitosa, che hanno sempre creduto nella democrazia, e che fino a tempo fa non sapevano cosa fosse il sorriso, ora sorridono a tutti, felici di essere tornati in Europa. L’itinerario per chi come noi parte dal sud Italia è il classico: si percorre l’autostrada adriatica sino a Trieste, poi si prosegue per Lubiana in Slovenia, quindi Graz, Vienna, Brno e finalmente Praga. I chilometri che la separano da Gallipoli sono esattamente  2.200 ; la raggiungeremo in due giorni di viaggio facendo tre tappe di trasferimento. A partire siamo in sei. Al nostro camper, questa volta, si è aggregato quello di Francesco, nuovo di zecca  ed alla sua prima esperienza all’estero. Francesco ci darà tanti di quei problemi da meritarsi rimproveri in continuazione: riuscirà a perdersi non solo con il camper ma anche a piedi. La prima tappa la facciamo al parcheggio di un autogrill all’altezza dell’uscita per Rimini. La seconda , invece, a Maribor, importante centro della Slovenia, che ci conquista subito per il verde delle colline dei suoi d’intorni e per le bellezze del centro storico con la sua architettura dei secoli passati. Un consiglio: se vi trovate da quelle parti non mancate di visitare Maribor; avrete il piacere di godere delle varie attività che la città offre, oltre alla bellezze naturali. A Brno, la seconda città  più importante della Repubblica Ceca, famosa anche  per essere il  luogo dove si svolgono i campionati mondiali di motociclismo, facciamo la terza ed ultima tappa di trasferimento. Vi arriviamo verso sera stanchi ed affamati. Andiamo subito alla ricerca di un campeggio dove sistemarci per la notte. Ne troviamo uno molto tranquillo ed insolito: un grande vecchio casale con una serie di cascinali che servono da ricovero per i campers. La proprietaria ci tiene ad informarci subito che al momento nel campeggio c’è soltanto un gruppo di  Svizzeri, gente  molto tranquilla che la sera non intende essere in alcun modo disturbata. La raccomandazione non ci smuove più di tanto, e dato che siamo intenzionati a trascorrere una serata in grande allegria, decidiamo di invitare tutti ad una abbondante spaghettata. La padrona di casa non solo  accetta volentieri, ma si   prende la briga di  comunicare l’invito agli elvetici, che all’ora stabilita arrivano tutti “ gasati “. Quella serata fu una di quelle che non dimenticheremo mai. Un lungo tavolo e delle sedie comode ci permisero di stare tutti insieme e gustare con grande piacere gli spaghetti, che fumanti stregarono gli svizzeri. Il vino, poi, sempre ottimo ed abbondante, accompagnò tutti in una serie di canti dagli acuti stonati ed assordanti; anche Cicci, il nostro Troll vivente, quella sera fu straordinariamente allegro. Il giorno dopo, senza alcun problema, raggiungiamo Praga in un paio d’ore. Sistemati i campers in un campeggio accogliente e confortevole con servizi impeccabili, decidiamo, senza perdere tempo, di andare alla scoperta della città “magica”, della “Parigi dell’est”. La visita ha inizio dalla parte nuova, dato che il mezzo pubblico ci lascia proprio nelle immediate vicinanze di Piazza San Venceslao.  La piazza, in discesa, si apre imponente nel cuore della città, ha le dimensioni che le conferiscono l’aspetto di un boulevard parigino, piuttosto che quello di una piazza. Alberghi, ristoranti e caffè, gallerie, negozi, cinema , casinò e locali da divertimento costituiscono il cuore commerciale di questa metropoli Ceca. Davanti al Museo Nazionale si erge maestoso il monumento a San Vencesclao, il santo patrono della Boemia. La piazza, che è anche la coscienza morale e storica della neonata Repubblica Ceca, nei primi mesi del 1969 fu teatro dei drammatici fatti conseguenti l’occupazione militare del Patto di Varsavia. Il 16 gennaio lo studente Jan  Palac, come segno di protesta, si trasformò in una torcia umana ai piedi del monumento a San Venceslao; come pure, dopo poche settimane, lo studente Jan Zajic, cadde suicida. Ma ormai la rivoluzione era all’epilogo: in pochi mesi, infatti, riconsegnerà alla Cecoslovacchia, la dignità di un paese libero. Dall’altra parte del fiume Moldava, che raggiungiamo dopo aver attraversato un piccolo ponte, alto contro il cielo, sta il Castello, una piccola città fortificata. Per visitarlo in tutta la sua bellezza, gli dedichiamo una giornata intera. Annoverato tra le maggiori fortezze del mondo, in quanto a dimensioni, il Castello costituisce l’essenza stessa della città boema. Gli ampliamenti nel corso dei secoli stanno a testimoniare le varie culture artistiche ed architettoniche delle epoche passate. Attraversato l’imponente cancello d’ingresso che ci immette nel Cortile d’Onore, realizzazione voluta da Maria Teresa d’Austria, raggiungiamo il cortile con al centro la grande fontana in stile barocco, detta “La Fontana dei Leoni”. In corrispondenza dei palazzi, che man mano attraversiamo per entrare nel terzo cortile, si trovano  conservate nel sottosuolo le fortificazioni del Castello del periodo romanico. Oltrepassati i giardini reali e la  galleria che divide il secondo dal terzo cortile, ci troviamo di fronte alla Cattedrale di San Vito, una grandiosa costruzione in stile gotico con la superba facciata che evidenzia l’elaborato portale e lo splendido rosone. Notiamo con rammarico che è impossibile fotografare tanta bellezza: non c’è abbastanza spazio di fronte all’edificio. La Cattedrale, che di solito si trova nel centro della città, a Praga sta all’interno del Castello: il centro del potere Spirituale, all’interno di quello che da sempre è il centro del potere Temporale. La visita, anche se breve, al Palazzo Reale è obbligatoria. Tra i  numerosi ambienti interni che ammiriamo con grande interesse, spicca la “Sala Vadislao “ dalle preziose volte gotiche con imponenti costoni. Già luogo di incoronazione dei sovrani, oggi accoglie le elezioni del Presidente della Repubblica. Le cose da vedere al Castello sono molte e di grande interesse ed anche se il nostro biglietto d’ingresso è valido per tre giorni, non  possiamo spenderne più di uno. Il giorno seguente lo dedichiamo alla visita della città vecchia iniziando dalla bellissima piazza Centrale, una delle più grandi e suggestive d’Europa, dove le splendide costruzioni che la circondano, riassumono gli stili architettonici delle diverse epoche storiche. Sulla sinistra il Municipio, con il famoso Orologio Astronomico unico che, allo scoccare di ogni ora, con la suggestiva rappresentazione del Corteo degli Apostoli dagli eloquenti risvolti allegorici, richiama l’attenzione stupita di tutti i turisti che affollano la piazzetta prospiciente. Apprendiamo che l’orologio non è altro che una copia, essendo stato, l’originale, danneggiato diverse volte nei secoli passati. Per apprezzare la grande piazza Centrale in tutta la sua bellezza è consigliabile portarsi proprio nel mezzo. Tra i tanti e diversi capolavori di architettura che si presentano agli occhi del turista, la chiesa di San Nicola, con la sua preziosa facciata monumentale, ricca di squisiti motivi ornamentali di un’ eleganza unica, e i campanili gemelli, rappresenta il più bel capolavoro di architettura barocca. Da questa piazza, dopo essere passati per il Municipio, palazzo in puro stile liberty, per la biblioteca comunale, per la chiesa di Sant’Egidio e la galleria dei negozi, arriviamo al ponte Carlo. Il ponte è uno dei simboli per eccellenza di Praga. Esso unisce gli storici quartieri di Stare Mesto e Mala Strana. Paronamicissimo e pedonale è lungo 516 metri e largo 10. La monumentale impronta gotica è ingentilita e ravvivata da quella che si può definire una vera e propria galleria di sculture all’aperto. Le numerose statue di santi conosciuti, la cui ispirazione viene dal Ponte Sant’Angelo di Roma, e i gruppi scultorei, fanno bella mostra di se e contribuiscono ad esaltare la magica atmosfera di Praga e gli splendidi scorsi panoramici. Una babele di visitatori lo affollano in continuazione, mentre artisti, venditori ed artigiani espongono il risultato del loro lavoro in una atmosfera di Rive gauche parigina. Tra la folla, intanto, un grido si leva forte verso di noi al nome di “professore”: è Francesco, il figlio di un carissimo amico, con altri  giovani gallipolini. L’incontro piacevole ed affettuoso dura alcuni minuti, giusto il tempo per i convenevoli, poi, dopo un abbraccio caloroso, ognuno prosegue per la sua strada. E a proposito di strada, siamo già arrivati a Mala Strana, ma questa è un’altra “storia”. Mala Strana, che significa Città Piccola, quartiere preferito non solo dai turisti, ma anche dai praghesi,è situato sulla riva sinistra della Moldava. Eletto da nobili e benestanti a residenza stabile, ha nel suo cuore due splendide piazzette sulle quali si affacciano sfarzosi palazzi e splendidi luoghi di culto di considerevole spessore architettonico. La “Colonna della Peste”, scultura riproducente la SS. Trinità e i Santi Padroni della Boemia, primeggia al centro della Piazza Superiore, sempre pronta per essere ammirata in tutta la sua bellezza. Salendo per raggiungere la parte alta del quartiere, il busto di Churcill annuncia l’Ambasciata Inglese, mentre via Nerudova, una delle più belle di Praga, che prende il nome dello scrittore Jan Neruda, ci lascia incantati per le sue belle dimore in stile barocco, arricchite da pittoreschi portoni con insegne e stemmi caratteristici. Vagabondiamo per ore ed ore senza fermarci mai, per viuzze dagli angoli suggestivi; scorgiamo attici arricchiti da finestre ornamentali e da statue di grande fattura artistica. Non perdiamo l’occasione per visitare la Chiesa della Vergine Maria della Vittoria, famosa in tutto il mondo per il Gesù Bambino di Praga, una statuetta veneratissima di legno ricoperto di cera che si dice abbia il potere di salvare i bambini e le donne nei parti difficili. Testimonianza di questo affetto e devozione, sono i molti vestitini con cui viene vestito, con amore, dalle Suore Carmelitane, nei diversi periodi liturgici. A Mala Strana torniamo il giorno seguente di sera per apprezzare, in una passeggiata notturna, tutto lo splendore dei suoi palazzi, espressione massima di puro stile barocco rimasto intatto nei secoli. Non basterebbe un libro intero per parlare di Praga; del ghetto, del Museo Nazionale, del Santuario di Loreto, delle chiese che sono tante, dei teatri e delle numerosissime torri. Ma , ormai, il nostro viaggio sta per volgere al termine,. Prima di partire per il ritorno a casa, però, è d’obbligo provvedere all’acquisto di qualche souvenir; ci servirà non solo a farci ricordare i bei momenti trascorsi a Praga, ma a far felice, anche,  il solito parente che, dal ritorno di ogni viaggio, si  aspetta di ricevere il “ricordino “ del paese visitato. Compriamo oggetti di cristallo di boemia, famoso in tutto il mondo, porcellane, ceramiche e granati ( pietre dure di colore rosso intenso montate su gioielli in argento). I prezzi sono convenienti, ma non sono quelli di una volta: i commercianti, fiutato “l’affare turismo”, si sono fatti furbi e li hanno alzati di molto.

Giuseppe PACCIOLLA