La Chiesa pinanoteca di S. Maria della Purità

E’ difficile immaginare che un gallipolino, almeno una volta nella sua vita, non sia entrato nella chiesa di Santa Maria della Purità per ammirarne la bellezza, la storia, l’arte e le testimonianze di fede in essa contenute.
La stessa cosa si può dire per chi viene a visitare la nostra città.
La visita di questa chiesa è una tappa obbligata .
Da quando nel 2001 divenni Priore della Confraternita di Santa Maria della Purità, dopo l'incarico quinquennale di segretario, posi come primo obbiettivo da raggiungere il restauro di questo sacro edificio.
Le condizioni in cui esso versava erano disastrose anche se la sua straordinaria bellezza ne nascondeva l’evidenza.
I dipinti stavano collassando sui loro secoli di storia. Il pavimento, con le sue meravigliose maioliche settecentesche, aveva perso quella che era la sua bellezza originale, i bellissimi stalli confraternali stavano perdendo le loro caratteristiche usurati da tempo ed incuria, le straordinarie cornici lignee in oro zecchino non  mostravano più traccia del nobile metallo servito a rivestirle, l’altare in marmo policromo era ormai pericolante e le stupende volte le cui tele, alcune addirittura penzolanti, erano sull’orlo del collasso.
Se poi a tutto ciò si aggiungevano i problemi sulla struttura dell’edificio, degli impianti, dell’umidità di risalita e degli infissi è facile immaginare le pessime condizioni in cui versava questa pinacoteca .
Non potevo, unitamente ai miei eccellenti collaboratori che in questi 8 anni mi hanno affiancato, assistere alla lenta agonia di questo incommensurabile patrimonio.
Ci siamo perciò attivati. Abbiamo cercato, chiesto, elemosinato aiuto a tanti, dalle istituzioni ai privati.
Finalmente a seguito di un incontro con il Soprintendente Regionale, l’allora dott. Abita, fu stabilito, anche se informalmente, che la Confraternita doveva attivarsi nel reperire i fondi necessari per restaurare il sacro edificio nella sua interezza ad esclusione della volta il quale restauro sarebbe stato a carico della Soprintendenza regionale.
A quel punto incaricammo l’Arch. Antonio Novembre di predisporre un progetto preliminare da poter presentare a chi di dovere.
La divina provvidenza volle esaudirci ed infatti per ben 2 anni beneficiammo
di 2 contributi che l’istituto dell’otto per mille a diretta gestione dello stato ci concesse, ottenendo in tal modo la somma totale di 539.000  euro.
Dopo aver preparato il progetto definitivo ed  avendone per esso ottenuta l’approvazione da parte della Soprintendenza di Lecce iniziarono i lavori di restauro.
Poco dopo la soprintendenza di Bari ci comunicò, anche questa volta in via informale, la non disponibilità al restauro della volta.
Intraprendemmo allora anche l’iter per restaurare la volta, iter che tutt’ora continua visto che è dal 2005 che in tutti i modi imploriamo attenzione verso il problema senza ottenere nulla.
Di rilevante importanza è stato comunque quello che si fatto con quei 539.000 euro che noi attentamente e parsimoniosamente abbiamo gestito e che da qui a qualche mese sarà sotto gli occhi di tutti.
A cominciare dal lastricato solare, i pluviali, gli infissi, i portoni d’ingresso, la facciata principale (intonacatura e consolidamento), due delle tre facciate perimetrali, la revisione di alcune porte interne, l’areazione sotto il pavimento, l’impianto elettrico, l’impianto di illuminazione, l’impianto di amplificazione, il completo rifacimento del sagrato, il consolidamento e la sistemazione della tomba situata in chiesa sotto il pavimento, l’illuminazione esterna, il restauro e il rafforzamento degli stalli confraternali, di tutte le componenti lignee, l’indoratura delle cornici, il consolidamentoe il restauro dell’altare in marmo, la rintelatura di tutte le tele situate ai 4 lati della chiesa, il restauro dell’arcoscopio e le sue tele, di tutti i dipinti su legno, dei 4 affreschi situati nel contro prospetto dell’altare, ed infine lo smontaggio, il rafforzamento, il recupero, l’integrazione ed il rimontaggio delle mattonelle maiolicate.
Lo sforzo, il tempo ed il sacrificio  richiesto a noi amministratori affinchè tutto venisse realizzato nel migliore dei modi è stato enorme ma l’amore verso questa chiesa, la fede cristiana e la Vergine della Purità ci hanno sempre  accompagnati, sostenuti e guidati in questo nostro percorso.
Siamo perciò lieti di comunicare tramite questo periodico che prima della prossima Santa Pasqua questa chiesa riaprirà al culto.
Concludo ringraziando il prof. Gigi Giungato dell’opportunità  e dello spazio che mi ha concesso
in questa rivista che lui cura con tanta passione e sensibilità, dimostrando attenzione anche a coloro che pur nell’ombra ma con tanto impegno operano per il bene di questa travagliata e meravigliosa città, con  la promessa che tutti noi non ci arrenderemo fino a quando le volte di questa chiesa non saranno restaurate.
Colgo pertanto l'occasione del veicolo della stampa per appellarmi ai nostri concittadini, affichè qualcuno tra loro, non solo tra noi confratelli, prenda a cuore quella che è la situazione di parte della nostra storia, della nostra cultura e della nostra arte e ci aiuti al fine di far ritornare all'antico splendore un pezzo di noi che il tempo sta cercando di portarci via.

Vi saluto.  

Silvano SOLIDORO