Finalmente la Città ha saputo reagire al disastro, sin qui prodotto, del degrado culturale degli ultimi cento anni. Tutti i cittadini, le forze politiche, le Associazioni, hanno accolto con grande entusiasmo il nostro appello per il ‘recupero dell’antico fossato, l’isolamento del Castello, la salvaguardia del frontone monumentale dell’ex Mercato’.
Il finanziamento ottenuto dalla Regione Puglia consentirà di programmare e realizzare una ‘variante in corso d’opera’ per attuare la modifica necessaria al progetto del ‘Centro delle Arti e della Cultura materiale del territorio gallipolino’, senza alcun danno per i lavori in corso, riuscendo a portare a compimento il grande sogno della ‘città bella’ : poter ‘ripristinare il fossato’ che separava il Castello dal Borgo antico riportando l’ illustre maniero al suo aspetto seicentesco.
Si porrà fine all’ agonia del Castello creando una grande risorsa storica perchè con la sua rinascita si determineranno nuove opportunità per la destagionalizzazione del nostro sviluppo turistico.
A Gallipoli non si verrà soltanto d’estate per fare i bagni ma ‘la perla dello Jonio’ si riapproprierà del suo ruolo di Città storica della Magna Grecia divenendo meta di studiosi ed illustri visitatori.
Ora il problema passa nelle mani degli Amministratori; il Consiglio comunale in prima persona dovrà attuare questa unanime richiesta della Città ponendo all’ordine del giorno dei suoi lavori l’urgente esame tecnico, per riqualificare le opere che si stanno eseguendo, al fine di un razionale e meditato intervento architettonico volto a scegliere le necessarie varianti progettuali.
Il prof. Giancarlo Rosa, progettista dell’intervento in atto, afferma nella sua relazione generale illustrativa che ’il Castello è il segno caratteristico e distintivo del nucleo antico’, e inoltre che ‘il Castello viene distaccato dal Mercato, demolendo le strutture addossate; lo spazio allungato che si determina, non immediatamente visibile dall’esterno, è tale da riscoprire intera la parete occidentale, rivolta verso la città vecchia. Viene a formarsi una corte aperta ravvivata da un piccolo padiglione per mostre che mette in relazione diretta gli spazi espositivi previsti nei due piani del complesso’.
Proseguendo nella relazione il prof. Rosa parla di ‘un progetto per sottrazione di parti’; che ’recepisce i suggerimenti e i consigli dell’Amministrazione comunale’.
Noi riteniamo che invece della ‘formazione di una corte aperta’ ora si dovrà procedere al ‘ripristino del fossato’ con la ‘sottrazione di parti’ dell’edificio del Mercato in maniera che ‘ il Castello viene distaccato, demolendo le strutture addossate’. In tal modo si giustificherà il titolo dato al progetto:’Recupero dell’ex Mercato coperto nell’ambito della riqualificazione urbanistica ,architettonica e funzionale del Castello e delle aree circostanti’.
E quale migliore qualificazione si può attuare se non quella di ‘isolare il Castello ripristinando l’antico fossato e restaurare la fortezza angioina?’
E’ finalmente giunto il momento di discutere in Consiglio comunale l’oggetto della Deliberazione della Giunta comunale del 27 gennaio 2006 con la quale si approvava il ‘Progetto esecutivo della “Riqualificazione dell’ex Mercato Coperto e Restauro del Torrione del Castello di Gallipoli” Accordo di programma quadro’beni ed attività culturali’.
Questo Atto deliberativo, a parte le inesattezze contenute, prevedeva un intervento di ‘restauro del Torrione del Castello di Gallipoli’: cioè si decideva di intervenire sul Castello, del quale non si aveva, e non si ha ancora oggi, la disponibilità, perché appartiene all’Agenzia del Demanio.
Inoltre si affermava che l’edificio dell’ex Mercato era di proprietà comunale: ‘questa Amministrazione Comunale è proprietaria nel Centro storico di Gallipoli di un immobile già adibito all’uso di Mercato’, mentre la verità era un’altra: parte dell’edificio del Mercato era di proprietà privata e si è stati costretti ad acquistarla per varie centinaia di milioni di lire.
E’ necessario, quindi, un nuovo Atto amministrativo consiliare che elimini le tante inesattezze! Con il nuovo percorso che stiamo sollecitando e che tutta la Cittadinanza attende, si qualificherà di verità e correttezza tutto l’iter burocratico superando le conseguenti stranezze della ‘Deliberazione della Giunta comunale del 23 ottobre 2006’ con la quale si è suddiviso il Progetto in due lotti funzionali. Si è operata la suddivisione perché ‘con l’Agenzia del Demanio, Filiale di Lecce, è stato avviato e risulta ancora in corso procedimento amministrativo per la concessione della porzione di immobile”Castello Angioino” compreso nel Progetto di cui innanzi; che si rende necessario suddividere il progetto in questione in n.2 lotti funzionali per avviare i lavori relativi all’ex Mercato Coperto, rinviando i lavori relativi al Castello allorquando sarà rilasciata la concessione da parte dell’Agenzia del Demanio’.
La discussione in aula del Progetto chiarirà se le prescrizioni dettate dal Soprintendente Tomaiuoli con lettera del 10 marzo 2005, prot.291/A stanno trovando attuazione. In quella lettera si scriveva che ‘ i corpi edilizi addossati ed in aderenza al prospetto del lato ovest del Castello dovranno essere demoliti al fine di lasciare libera la visuale verso la torre cilindrica. Pertanto la sala esposizioni non dovrà essere realizzata’.
Nella relazione del Prof. Marcello Strazzeri , redatta per illustrare la struttura organizzativa delle funzioni previste dal progetto che si sta realizzando si parla, invece, di ‘una galleria pedonale ed un padiglione per mostre’. Forse sarà bene verificare se le prescrizioni della Soprintendenza si stanno rispettando.
Per piazza Imbriani il Soprintendente ordinava che:’tutto il vecchio basolato calcareo dovrà essere opportunamente recuperato’. Ora, invece, l’aspetto della piazza è completamente cambiato e non crediamo che si possa parlare di avvenuto ‘recupero del vecchio basolato calcareo’.
A conclusione della risposta inviata dal Commissario del Comune dott. Trovato al Difensore civico della Provincia on.le Giacinto Urso, da noi sollecitato ad intervenire sull’utilizzo dei fondi per il restauro del Castello e dei locali annessi, leggiamo che il Dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Gallipoli scriveva : ‘Si evidenzia che l’intervento prevede al suo interno quanto richiesto dal Presidente dell’ANXA (prof. Giungato) in quanto è previsto 1) il distacco dal Castello dell’edificio con demolizione di parte del Mercato sino al vecchio fossato; 2) il mantenimento della porzione del mercato prospiciente piazza Imbriani’.
La nostra richiesta era fondata sul concetto del ‘ripristino della memoria storica’, per cercare di cancellare l’offesa compiuta ai danni del Castello, quando alla fine dell’800 per urgenti motivi di salubrità pubblica fu costruito in gran parte sul fossato l’edificio del Mercato coperto, per offrire ai gallipolini, abitanti tutti nel centro storico, locali igienicamente idonei per la vendita degli ortaggi. La Città insorse, cercando di osteggiare quella costruzione che precludeva in maniera definitiva la visione del Castello, ma non si riuscì a far scegliere uno degli altri due Progetti che avevano partecipato al concorso e che prevedevano costruzioni più piccole distaccate dal Castello.
Ora che non esiste più quella emergenza e che le strutture progettate nel Mercato potrebbero trovare migliore sistemazione nel grande Castello restaurato, a noi sembra ragionevole sanare quella ferita inferta al rispetto della memoria storica e realizzare ‘l’isolamento del Castello con il ripristino del fossato salvaguardando il frontone del Mercato su piazza Imbriani da trasformare nel retro a ‘galleria affacciata sul fossato’ per offrire l’intera visione del tesoro architettonico angioino.
Il Consiglio comunale, con tutta urgenza, dovrà discutere e deliberare sulla ‘modifica in corso d’opera’ del Progetto di ristrutturazione dell’edificio del Mercato coperto stante l’unanime richiesta della Cittadinanza, che in questi giorni si sta evidenziando con una raccolta di firme.
E’ altresì opportuno dare una risposta diversa a quanto è apparso sulla stampa locale di un rinvio al 2011 del restauro del Castello, mentre è indispensabile approfondire il discorso del finanziamento in atto (4 miliardi di euro), per non ripetere, a nostro parere, le incomprensibili decisioni sin quì assunte, come l’acquisto di alcuni locali privati del Mercato, pagati a peso d’oro, che hanno fatto subito pensare al classico sperpero del denaro pubblico.
Tutta la rappresentanza dell’Amministrazione pubblica, di maggioranza e di minoranza, è obbligata a dare immediate risposte a questa problematica che deve rappresentare la chiave di svolta di nuovi atteggiamenti più coerenti ed impegnati per la rinascita della ‘città bella’ .
Bisogna evitare che si discuta di interventi sul territorio, specie nel centro storico, senza il coinvolgimento dei Cittadini, che spesso solo a fatti compiuti riescono a conoscere i discutibili interventi effettuati, con grave danno della cultura e dello nostro storico retaggio.
In questi giorni sono stati appaltati i lavori di ripristino del porticato del cinquecentesco ‘Chiostro di San Domenico’, senza che il Consiglio comunale avesse potuto discutere del Progetto esecutivo, del perché non si realizzerà la completa riapertura di tutte le arcate.
Da anni scriviamo della necessità del ‘ restauro del ‘Chiostro’; ora , a cose fatte, sappiamo che si è deciso senza consultare preventivamente alcuna rappresentanza sociale e culturale della Città.
Forse con un serio dibattito e con il contributo di esperti si sarebbero potute superate le difficoltà che in fase progettuale hanno determinato le modeste risultanze di questo parziale intervento sul porticato, a danno di una sua più completa integrità.
Una forte presa di coscienza cittadina in favore del ‘ripristino del fossato, dell’isolamento del Castello e la salvaguardia del frontone centrale del Mercato’ dovrà essere comportamento abituale nella ‘città bella’ per poter gridare e difendere il rispetto dovuto ai tesori della nostra storia.
‘Evviva la memoria storica’!
Luigi GIUNGATO