Tempi di crisi

La crisi economica è passata dalle pagine dei giornali e dagli schermi televisivi  nelle tasche della gente che a questo punto non può più continuare a fregarsene, com’era solita fare per la maggior parte dei casi che succedono quotidianamente.
La crisi stavolta colpisce tutti : i ricchi, la classe media ed i poveri; i primi perché hanno subito forti perdite, specie in borsa, che hanno lasciato pesanti ripercussioni sui loro patrimoni, i secondi, specie se commercianti, piccoli imprenditori o liberi professionisti, perché sono calati drasticamente i volumi delle vendite, delle commesse, delle consulenze
e di conseguenza i loro guadagni, i terzi perché stanno perdendo gradualmente il loro posto di lavoro e non riescono più a comprare i beni di prima necessità, tantomeno a pagare le bollette della luce, del telefono, del metano….
La situazione è particolarmente pesante per le famiglie monoreddito e per i pensionati in fascia sociale, al beneficio cioè di una rendita minima.
La situazione è più grave al Nord ed al Centro rispetto al Sud, perché lì stanno chiudendo la maggior parte delle industrie e dei piccoli commerci, l’edilizia è quasi ferma, il clima rigido comporta più spese (alimentazione, vestiario, riscaldamento….), il costo della vita è più elevato,  la gente non è molto abituata ad arrangiarsi e c’è meno lavoro nero, che rappresenta paradossalmente un vero ammortizzatore sociale, in situazioni come l’attuale.
L’Italia è quindi in recessione, il che significa che non genera più ricchezza attraverso il lavoro, la produzione, i commerci, il terziario ma viaggia in perdita ed è costretta a fare debiti perché le sue spese sono superiori ai guadagni.
Ma se teniamo presente che la nostra nazione ha il disavanzo nazionale più alto d’Europa ed il terzo nel mondo, che attualmente a livello planetario non esiste molta liquidità a causa delle forti perdite in borsa e sui mercati azionari, risulta difficile reperire risorse per attivare politiche di sostegno all’economia, ai consumi ed alla disoccupazione.
Il governo punta come al solito sui BOT e sui CCT, ma è costretto, per procurarsi denaro, ad offrire oltre alle garanzie che il capitale non sarà bruciato dal mercato, rendimenti più elevati rispetto ad altre forme d’investimento, contribuendo in tal modo ad aumentare nuovamente ed esponenzialmente il disavanzo pubblico, forse nella speranza di battere il record di primi nel mondo, non solo nel calcio ma anche nei debiti.
Tale premessa per dimostrare come la crisi, che coinvolge tutto il pianeta, in Italia assuma aspetti più gravi ed inquietanti, in quanto si innesta in un corpo sociale già gravemente corrotto e malato, dominato da gente furba ed opportunista che ha fregato i cittadini con le ideologie, le contrapposizioni, gli odi, lasciando incancrenire i problemi che adesso
scoppiano in tutta la loro drammaticità, presentano il loro conto salato e sono difficilmente risolvibili in un breve periodo, caratterizzato per giunta da una crisi economica epocale.
Debito pubblico, scuola, sanità, protezione sociale e delle fasce deboli, infrastrutture carenti ( le più care del mondo) , pubblica amministrazione, inquinamento, protezione della natura, del paesaggio ed idrogeologica (alluvioni, frane, smottamenti), ricerca……
In ognuno di questi settori siamo ultimi o penultimi in Europa, grazie ad una classe dirigente rozza ed ignorante che non ha capito niente di quanto succedeva o se ne fregava altamente, preoccupata esclusivamente di coltivare il proprio orticello e conservare i vantaggi acquisiti in termini di stipendio, trattamento pensionistico, rimborsi, benefit vari, apparizioni in televisione ed ossequi da parte di chi voleva ottenere favori.
Questa stessa categoria, dopo aver portato alla rovina il Paese, si candida ora a salvare la Patria invece di togliersi di mezzo in un sussulto di pudore e di coerenza, lasciando tale compito alla gente veramente onesta che ha sofferto sulla propria pelle i guasti di una politica insensata e continua a pagarla anche attualmente al posto dei veri responsabili, che invece si proteggono vicendevolmente indipendentemente dalle ideologie che affermano con tanta enfasi di professare.
Ma l’uomo della strada, il cittadino semplice, senza santi in Paradiso e peli sullo stomaco, cosa deve fare concretamente in una simile situazione?.
Paradossalmente, secondo il mio modesto parere, non si esce dalla crisi economica senza un sussulto ed un recupero dei valori morali e culturali che sono presenti nella nostra amata terra, da nord a sud, passando per il centro e comprendendovi anche le isole.
Non scordiamoci che l’Italia è uno dei paesi più belli della terra, nonostante i guasti che l’hanno ferita e mortificata, ha città uniche al mondo e paesaggi da sogno, è terra di poeti, musicisti, pittori e scultori che l’hanno immortalata nei secoli, ha saputo donare il suo contributo e genio creativo all’intero pianeta ed il sangue dei suoi figli per l’unità nazionale ed il trionfo della giustizia (vedi ad es. Falcone e Borsellino).
Il nostro patrimonio genetico è formato da tutte queste sovrapposizioni che hanno indotto i nostri padri a decidere di vivere insieme in nome di valori ed affinità comuni e non solo per ragioni linguistiche o economiche, nonostante le differenze tra regione e regione che rappresentano però una ricchezza e non un ostacolo come molte persone, prive di qualsiasi base culturale e divorate per questo dai pregiudizi, pensano.
Vogliamo gettare alle ortiche tutto questo e sfasciare il paese in cui viviamo, solo perché pochi furbi privi di scrupoli, invece di aiutarlo, l’hanno sfruttato, venduto, tentato di dividerlo, regalato per paura, cinismo ed opportunismo alle varie mafie nazionali e locali ?.
Cosa ne hanno fatto di tutti i soldi guadagnati disonestamente e che ora stanno perdendo miseramente in borsa o in speculazioni disastrose, fregati da persone più furbe che hanno sfruttato la loro avidità ed ignoranza?.
Allora il cittadino comune, se vuole superare la crisi più grave dal 1929, deve imparare a rinunciare a tante cose superflue, capire che uno che ha fatto i soldi in modo disonesto non va ammirato e rispettato ma considerato per quello che è, cioè un truffatore, anche se vive in modo lussuoso, ha diverse macchine, barche, case, appartamenti.
Che si goda i soldi dall’alto della sua superficialità, senza domandarsi mai se la ricchezza che ha accumulato, non dipenda per caso dal fatto che ha sottratto, direttamente o indirettamente, risorse alla collettività, costringendo così tantissime persone a sopravvivere in mezzo alle rinunce ed agli stenti.
Non rinunciamo quindi, nei limiti delle nostre forze e possibilità, a denunciare tutte queste situazioni, disprezziamo quelli che si arricchiscono alle nostre spalle, quelli che vogliono distruggere il patrimonio comune, culturale ed ambientale, per toglierci anche la memoria di ciò che siamo nella nostra essenza più profonda e le ragioni dello stare insieme come connazionali, corregionali, concittadini.
Come i nostri avi hanno combattuto per unificare la Nazione, nelle guerre d’indipendenza e nella prima guerra mondiale, un compito ugualmente difficile compete ora a noi nella situazione attuale; lottando non più con le armi ma con la democrazia contro un nemico
più subdolo, che è accanto a noi, parla la nostra stessa lingua, ha il medesimo passaporto, ma non vuole rinunciare ai suoi privilegi.
Solo così, facendo sino in fondo il nostro dovere, aiuteremo l’Italia ad uscire dalla crisi, più forte di prima e proiettata in un futuro all’altezza della sua storia e tradizione, in modo da lasciare ai figli un patrimonio di valori e di cultura e non un cumulo di macerie, su cui non avranno alcuna possibilità di identificarsi e costruire così una personalità che li renda persone libere ed oneste; questo è il mio augurio non solo natalizio ma anche per il futuro.

Fredy SALOMONE