I segreti dell'antica fontana

La simbologia esoterica dell’antica fontana

    Sappiamo che fregi e bassorilievi della fontana rappresentano soggetti presi dalla mitologia ma non ci siamo mai chiesto per quale ragione, fra tanti miti, la scelta cadde su quelli che si trovano scolpiti. Una spiegazione singolare ma affascinante ci viene esaminando le sculture non dal comune punto di vista mitologico ma mistico o esoterico secondo approfondimenti fatti da studiosi appartenenti a queste scuole di pensiero.
    Osservando il fregio superiore si nota che sono raffigurati tre episodi delle famose fatiche di Ercole, fatiche che nel linguaggio iniziatico rappresentano l’approccio con le prime e più facili fasi di un percorso spirituale non promulgato, ma celato, segreto, perché da pochi compreso e condiviso e, per questo, espresso e tramandato spesso, in simbologie di difficile comprensione per la maggior parte delle menti, ma facilmente intuibile e riconoscibile per chi è addentro in questi segreti.
    La pratica iniziatica non è aperta a tutti, ma solo a pochi, capaci di percorrere un cammino difficile, misterioso e sacrificale culminante con l’estasi: una fusione totale con Dio e l’universo.     Secondo un’antica tradizione ermetica si pensa che, probabilmente la fontana poteva essere il frontespizio di un tempio iniziatico e le tre fatiche rappresentate le prime tre tappe dell’iniziazione di cui Ercole rappresentava, appunto, l’iniziato.
    Le tre fatiche sono: la lotta col leone Nemeo, con l’Idra di Lerna e con il toro di Creta.     Ma chi era Ercole? La mitologia lo dice figlio di Alcmene e Giove. Giunone lo odiava e volendo nuocergli attirò la luna dalla sua parte nell’odio contro il giovane. La luna si riempì di saliva, di schiuma, dalla quale nacque un leone invulnerabile.
    Nella lotta fra i due Ercole ebbe molta difficoltà a uccidere detto leone perché le frecce non scalfivano l’animale; vi riuscì infine colpendolo con una clava ferrata. Poi, astutamente si servì delle unghie stesse della bestia per intaccarne la carne, lo scuoiò con le mani e ne indossò la pelle.     Questo racconto nasconde un ben più profondo significato. Il termine “nemeo” sia in greco che in latino equivale a bosco, selva e si riferisce agli alberi del sapere, comuni a molte religioni(per noi cristiani è l’albero della conoscenza dell’Eden) da cui tutto prende origine.
    Secondo i filosofi Spagirici la foresta Nemea era il simbolo della materia di cui era composta la pietra filosofale il leone che vi fu uccisa l’essenza che detta materia conteneva; Ercole uccidendo il leone e prendendone la pelle ne assume l’essenza stessa.
    Nel linguaggio ermetico, in sostanza, la lotta col leone significa che, chi si avvia alla pratica per l’ascesa spirituale deve apprendere a manipolare, dominare la materia fino ad arrivare alla essenza cioè alla così detta “acqua mercuriale”, ossia quella fonte della materia che è come una linfa rigeneratrice alla base delle pratiche iniziatiche.
    Sempre nel fregio vi è, poi, raffigurato la lotta con l'Idra che era un mostro a sette teste e viveva nelle paludi di Lerna. Quando le si tagliava una testa gliene ricrescevano due. Ercole riuscì ad ucciderla bruciando col fuoco la ferita della testa tagliata, evitando, così, che, dal sangue, ne rinascessero di nuove.
    Ancora nel fregio la terza fatica, la lotta con un temibile toro che lanciava fiamme dalle narici, inviato da Nettuno a devastare e distruggere l’isola di Creta. Dopo una lotta immane Ercole riuscì a catturarlo vivo. Con questa terza fatica, secondo il discorso ermetico, si conclude la prima parte del percorso iniziatico in cui Ercole, come già detto, rappresenta l’iniziato che intraprende il cammino dell’ascesi spirituale compiendo i tre rituali simbolicamente rappresentati con le tre fatiche e cioè:
Manipolare la natura ed estrarne la linfa rigeneratrice (uccisione e scuoiatura del leone)
Ripetere tale operazione per sette o più volte (uccisione dell’Idra)
Purificazione col fuoco e con sacrificio ( cattura del toro simbolo del fuoco)
    Ovviamente questa è una interpretazione della simbologia mitologica della fontana che si discosta alquanto dalle comuni notizie sul nostro antico monumento. La spiegazione ermetica è uno studio particolare, forse non condiviso da molti, che si basa sulla ormai nota esistenza di scuole di esoterismo praticato soprattutto da molte civiltà antiche ed oggi rispolverato come conoscenza di una filosofia di vita da molti seri documentari in TV.
    Le pratiche per arrivare all’Illuminazione cioè fusione totale dell’anima con Dio e l’universo sono, ancora oggi dominanti in India e Tibet.
    In Italia esistono scuole che sostengono tale pensiero; scuole non aperte a tutti, ma velate, celate da misteri, in attesa di tempi migliori per promulgarli.
    I grandi maestri di tali scuole studiano, insegnano e scrivono squarciando, di tanto in tanto, il velo di tali segreti ed offrendoci spiegazioni profonde di cose che guardiamo senza vedere.  Questo articolo è ricavato, appunto, dagli studi di Giacomo Catinella studioso di classici e mitologia e appartenente alla S.P.H.C.I. di Miriam Schola, fondata dal maestro italiano di ermetismo Giuliano Kremmerz.


Paola TRICARICO