... e di migrazioni

I dati raccolti in questi anni confermano che l'Isola, oltre ad ospitare una vegetazione ed una fauna molto peculiari, svolge un ruolo importantissimo nella dinamica delle migrazioni, sicuramente un'area chiave molto delicata di convergenza e un punto per riprendere le forze e proseguire poi per le aree riproduttive.
Sono state catturate un notevole numero di specie (53) e moltissime altre sono state osservate per un totale di oltre 120 specie. Il 2 Maggio 2002 è stata catturato un esemplare di Luì del Pallas (Phylloscopus proregulus), un piccolo passeriforme dell'Europa nord-orientale e avvistato in Italia solamente un'altra volta.
Sono stati catturati esemplari di Zigolo testanera (Emberiza melanocephala), uniche segnalazioni nel Salento. Si riproducono la Calandrella, la Cappellaccia, il Fanello, la Ballerina bianca, il Rondone e la Passera d'Italia Sono stati osservati diversi esemplari di Passera sarda (Passer hispaniolensis). e si sta tentando di verificare se è una popolazione nidificante o prosegue la migrazione in altre aree.
Moltissimi sono gli uccelli acquatici che transitano sull'Isola, diverse specie di Anatre, Aldeidi, Piovanelli, Gambecchi, Voltapietre, Pivieresse, Beccacce di mare, ecc, specie che nidificano nell'Europa settentrionale, uccelli marini come Sterne, Beccapeci e Mignattini.
E' stata confermata la nidificazione del Fratino ed e' stata osservata una coppia di Fraticello (Sterna albifrons) e si hanno buoni elementi per ipotizzare la sua nidificazione sull'Isola.
Il dato eccezionale di quest'anno è la crescita veramente straordinaria della colonia di Gabbiano corso (Larus audounii).
Dalle 5 coppie nidificanti censite nel 1993, si è passati alle 140-150 di quest'anno, che rendono questa colonia una delle più importanti in Italia e si stanno effettuando studi sperimentali per valutare l'impatto umano sul successo riproduttivo della specie.

L'abbandono frequente del nido infatti provocato dal disturbo umano sembra provocare notevoli variazioni di temperatura di incubazione e compromissione dello sviluppo embrionale e fallimento della schiusa.
E' come se l'Isola svolgesse un autentico "effetto calamita" ed attraesse e fermasse tutte le specie in migrazione, che lo usano come primo punto di "sbarco"e a volte vi arrivano allo stremo delle forze.
In essa convergerebbero e si concentrerebbero un gran numero di migratori, anche provenienti dalla costa Nor-africana e quindi direttamente dal mare per poi allargarsi su un largo fronte, attraversare il Salento verso l'Adriatico saltando da un macchia di habitat idoneo ad un altro e proseguire poi verso i Balcani e l'Europa nord-orientale nelle aree riproduttive.
Vista l'eccezionalità dei dati raccolti, per il numero che per il tipo di specie catturate, l'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) ritiene opportuno proseguire le ricerche negli anni a venire ed istituire quindi sull'Isola S. Andrea una Stazione permanente di inanellamento e di ricerca sulla fauna.
E ciò proprio perché la quantità di migratori impiegano tale "rotta" e l'importanza che riveste l'Isola e il Salento nella dinamica delle migrazioni sono interrogativi il cui chiarimento appare prioritario per una corretta conservazione e gestione degli ecosistemi e delle specie ad essi legate.

Luciano Scarpina e Giacomo Marzano