L'interrogativo del titolo non è la conseguenza di uno
stato di pessimismo ma uno sprone per un impegno maggiore e conclusivo. Nei
mesi trascorsi abbiamo evidenziato su questi Notiziari lo stato di degrado del
nostro Castello ,il lento ed inglorioso letargo , le mutilazioni subite a
partire dalla fine dell'Ottocento. Il nostro desiderio è quello di contribuire
alla sua rinascita , per riportarlo all'antico splendore .
In tal modo
pensiamo di lavorare alla costruzione culturale della nostra Città , alla
valorizzazione della sua memoria storica , per offrire la vera immagine
della sua complessa identità . In questo impegno siamo confortati dalle adesioni
di illustri personalità della nostra Provincia , a cominciare dal Presidente
Lorenzo Ria che "plaude all'impegno dell'Associazione culturale ANXA , che
saprà essere di stimolo a quanti hanno a cuore non soltanto la 'Città bella', ma
anche l'intero Salento".
Il Vice-Ministro Alfredo Mantovano si è dichiarato
a disposizione , per offrire il Suo intervento nelle sedi opportune . Il
Difensore civico provinciale On.Giacinto Urso , da par suo , ci sprona ad
insistere nell'impegno : " continua pure anche se vivi in un mondo di sordi".
Il sen. Giorgio de Giuseppe , per molti anni rappresentante del Collegio di
Gallipoli , apprezza il lavoro che andiamo svolgendo ed elogia " il battagliero
organo dell'Associazione ANXA. Avete individuato nel recupero del Castello
l'argomento su cui scuotere indifferenza e pigrizia . Benissimo!!
Alla sua
valorizzazione,che passa attraverso la restituzione dell'antico splendore
dell'intero manufatto dovrebbero essere interessati tutti , dai cultori di
Storia agli Operatori turistici e commerciali , ai Cittadini.Il turista fa
centinaia di chilometri per visitare un Castello.Immaginiamo cosa farà per
l'antica testimonianza della Città-Bella . Bisogna che i Gallipolini si
mobilitino , sicuri di trovare consensi ed aiuti anche fuori dalle mura di
casa." Le disavventure architettoniche della nostra Città ebbero inizio nella
seconda metà dell'Ottocento , con la fine del regno borbonico e l'inizio
dell'Unità d'Italia .
Nel 1860 il Castello di Gallipoli fu radiato
dall'elenco delle Fortezze del Regno e tutti i pezzi di artiglieria che vi erano
installati furono trasportati in altri Castelli , per la maggior parte in
quello di Brindisi ; si corse il rischio , anche , della vendita del Castello
ai privati per circa 40.000 lire . Nel 1879 fu demolita la cinta bastionata
che ,diceva il Vernole, " se oggi esistesse sarebbe stata un Museo storico
unico più che raro". Poi si è continuato , negli anni a seguire , con la
demolizione , nel 1886 , della Cortina superstite tra i baluardi di Santa
Venerdia e San Domenico , con i Fortini San Giorgio e San Benedetto e
con la superstite Porta Civica. In quel periodo iniziò la costruzione
della Galleria del Mercato coperto sul canale-fosso che separava sino ad
allora il Castello dalla Città , e al quale si accedeva mediante un ponte
levatoio.
Quell'opera non fu accolta con entusiasmo e non riscosse
il plauso dei concittadini , il Vernole dice " fu una di quelle opere
necessarie nelle quali non sai trovare il punto di demarcazione tra la lode e
la critica,fatto sta che essa formò un sipario dietro il quale la facciata
solenne del Castello è nascosta al godimento dei nostri occhi". La mole
massiccia e compatta fu compromessa dalla demolizione parziale delle mura
cittadine ( 1887 ) e dall'addossamento sulla cortina ovest , nel fosso , del
Mercato Coperto (1890 ).
Venne così a mancare la precedente relazione
urbanistica che esisteva tra il fronte più rappresentativo del complesso
fortificato ,la cortina di ovest e l'antica piazza civica sulla quale
prospettava. Le quattro Torri angolari finirono di padroneggiare nel
paesaggio locale: ,nel 1755 era improvvisamente crollata la Torre della
Campana e mai più ricostruita ; il Torrione di Vedetta fu vietato alla
vista essendo stato incapsulato nell'edificio del Mercato , il Torrione
grande poligonale e la Torre della Bandiera divennero solo ' parte ' del
tutto armonico rappresentato dal grande complesso monumentale gallipolino
, il Castello con il Rivellino.
Il degrado fu inarrestabile e nel cortile
sorsero meschine costruzioni per creare uffici ed alloggi . Le antiche e
nobili sale già dimore di castellani ed illustri personaggi sparirono e
furono trasformate in piccole camere nude e bianche , scomparve ogni
traccia di decorazione interna e la cinquecentesca Cappella di S.Michele
Arcangelo fu privata di ogni decorazione e dell'arredo originario. Solo
per caso , sotto strati di calcina ed intonaco , sono sopravissute
profondamente degradate tracce della decorazione pittorica dell'antica
Cappella duecentesca . I numerosi vani risultano in gran parte privi delle
decorazioni e dell'arredo originario,il Cortile ha perduto le sue
caratteristiche ,lo Scalone d'onore, rimasto suggestivo per lunghissimi anni
,è stato demolito e rifatto in stile moderno come quello di una abitazione
privata . Ora il monumento è stato liberato dagli ultimi inquilini della
Guardia di Finanza . Dobbiamo con forza e decisione riportarlo all'antico
splendore.
Ettore Vernole , storico gallipolino , chiudeva il suo
documentato volume " Il Castello di Gallipoli" con l'auspicio " della
restaurazione del Castello ad pristinum , con la destinazione a Sedi
che sien degne di un Monumento storico così insigne ". Sarebbe
auspicabile che l'attuale Amministrazione comunale si impegnasse a risolvere
questo problema , attivando tutte le possibilità concesse dalla legislazione
attuale ( programma " Prusst valorizzazione del patrimonio artistico e
culturale del Comune di Gallipoli") , così come è avvenuto di recente per la
Città di Lecce ed i Comuni di Galatina e Poggiardo , dove a breve inizieranno
importanti interventi per il ripristino e la fruizione del Castello Carlo V
ed il restauro delle Mura Urbiche. Siamo fiduciosi che questa nostra
iniziativa troverà un consenso generale nel Consiglio comunale della nostra
Città e che tutti i gruppi politici presenti si faranno promotori della
realizzazione di questo importante e qualificato progetto di rinascita del
bellissimo Castello di Gallipoli.
Luigi Giungato