E' bello fantasticare che lassù nell'Olimpo,in un momento sperduto nel
tempo,Zeus, convocati i numerosi figli ed esaminati con loro gli eventi che
accadevano tra i mortali,avrebbe chiesto alla figlia prediletta di esprimere un
desiderio che egli avrebbe subito esaudito.
La dea,superato lo
smarrimento,avrebbe detto al Padre di regalarle,indicandolo con precisione,un
frammento del pianeta terrestre che sarebbe diventato il regno dei suoi giuochi
invisibili.Guardando in giù Zeus,però,si sarebbe accorto che lì c'era soltanto
mare ed allora con un breve gesto della mano avrebbe fatto emergere dalle
profondità uno scoglio che sarebbe diventato l'isola bella,su cui sarebbe sorta
appunto una Cittàbella.
Tornando alla realtà,va tenuto presente - perché è
storia - che quando i nostri antenati vennero sull'isola e la scelsero come
loro fissa dimora,si adoperarono , di generazione in generazione,con grande
ingegno e tanti sacrifici,per costruire , pietra su
pietra,mura,abitazioni,sentieri e quant'altro per dare vita ad una nuova
Comunità umana.
Quale ammirazione per gli antenati che,nel corso dei
secoli,realizzarono quello che,con giusto vanto,chiamiamo "Centro storico" e per
gli antenati più vicini a noi che,con intuito e lungimiranza,tracciarono le
geometrie della prima parte del"Borgo",facendolo attraversare dallo splendido
rettilineo che è diventato oggi il "Corso Roma".
A questo punto è d'obbligo la
domanda:cosa abbiamo fatto e pensiamo di fare noi per conservare e migliorare
l'eredità tramandata dai nostri Padri?
Posto che Gallipoli è bella e ciò viene
riconosciuto con non poca invidia dagli altri,vicini e lontani,è saggio non
soltanto non depauperare la bellezza che madre natura le ha dato,ma è doveroso
rendere la nostra Città sempre più attraente ed ospitale,in primo luogo per gli
stessi abitanti e poi per coloro che la scelgono come meta delle vacanze o per
una breve visita.
Non che non si debba auspicare e favorire la nascita in loco e
l'attrazione dall'esterno di iniziative industriali e artigianali (Gallipoli ha
un retroterra confacente?),ma perché sarebbe,anzi lo è già,un vero suicidio non
valorizzare al massimo e sprecare la ricchezza naturale esistente, impagabile e
altrove introvabile,rappresentata dalla felice conformazione e collocazione
della nostra Città e dal bel mare che la bagna,che incantano i visitatori
che,tornati a casa,invitano gli altri a provare.
E quindi il discorso scivola
agevolmente sul 'turismo' guardato nelle sue sfaccettature,perché stringi
stringi,turismo è prima farsi conoscere,poi esportare notorietà e fama e quindi
ricevere ammirazione e reddito.
Per Gallipoli il turismo è ricchezza a portata di
mano,mentre l'industria di cui si parla da più di cinquant'anni senza
risultati,allo stato delle cose è purtroppo impalpabile e illusoria. Il turismo
però richiede a monte studi appropriati,opere ed iniziative coordinate e mirate
all'attrazione di gruppi e di singoli .
Il gallipolino che vive lontano nei
lunghi mesi dell'anno vede passare davanti alla mente,come in un film,le diverse
stagioni,le festività, le ricorrenze,le tradizioni della sua città ed avverte
nella memoria i suoni, le voci,le musiche,i modi di dire e tante altre cose.Egli
immagina pure che la sua città sia nel frattempo diventata ancora più bella,più
dotata di servizi,più pulita,più colorata negli edifici restaurati,più ordinata
nella viabilità e nel traffico,meno rumorosa,più godibile.
Volendo a questo
punto incentrare l'attenzione su cose ed aspetti di modesta entità-i grandi temi
dello sviluppo turistico e delle connesse problematiche è giusto che siano
trattati dagli esperti e dalle Istituzioni competenti- è senz'altro possibile,
con la collaborazione di tutti,migliorare l'aspetto esteriore della città,che è
quello che,in definitiva,suscita un'impressione istantanea e positiva in chi
risiede,nel turista e nel visitatore.
Un breve sguardo intorno basta per
rendersi conto che alcune cose non vanno e potrebbero essere corrette con pochi
sforzi. Ad esempio,il verde.
E' possibile immaginare alcune strade e piazze di
una città senza aiuole e senza verde? A ben vedere a Gallipoli almeno in certi
punti le aiuole esistono,anche se quasi tutte prive di adeguati cordoli.Però
esse sono assolutamente aride,prive di erba e di …fiori.
Tutto ciò rende
disadorni e brulli i rispettivi luoghi(attecchiscono però molto bene le
erbacce)che diventano tristi ricettacoli di rifiuti i più disparati. Non è vero
che la salsedine e il vento impediscono lo sviluppo del verde.
Si può dimostrare
invece che,con la cura competente e costante (a proposito,sono previsti posti di
giardiniere nell'organico comunale e,se ci sono,gli addetti lavorano?),il verde
nasce,prospera e si rinnova nelle stagioni dell'anno rendendo l'ambiente
gradevole.
Attenzione: i contenitori di piante e fiori,una volta e ovunque messi,vanno curati,altrimenti….
E poi c'è il vecchio problema del servizio raccolta rifiuti,da sempre croce
delle Amministrazioni comunali.
Altrove , cioè in altri Comuni, sembra essere un
servizio come altri,che di norma non procura particolari preoccupazioni una
volta ben avviato .A Gallipoli,invece, è un nervo scoperto che crea tensioni tra
le forze politiche e scontento in genere , diventa motivo di feroci critiche
all'Amministrazione in carica.
In verità, non va dimenticato,ma ragionevolmente
premesso, che se ogni persona - ognuno di noi abitanti in primo
luogo,ma,stavolta è proprio il caso di sottolinearlo , anche il turista
sconsiderato - compisse il proprio dovere civico, come altrove regolarmente
avviene, e non gettasse con disinvoltura per strada,sui marciapiedi,fuori dei
ristoranti ,dei bar i piccoli rifiuti , il problema si attenuerebbe di molto e
potrebbe scomparire del tutto.
Non si può negare che si tratta in primo luogo di
educazione civica che manca e che va da subito instillata nelle generazioni
che si affacciano alla vita,all'interno della famiglia e nelle scuole,per poter
sperare che in futuro….prossimo la piaga possa essere sanata.
Ma fino a quando
perdurerà tale inciviltà l'Amministrazione comunale potrebbe impartire precise
norme di comportamento,intensificare i controlli ed intervenire in caso di
bisogno con tempestività.
C'è qualcos'altro che l'Amministrazione comunale
dovrebbe curare di più : la manutenzione delle strade ,dei
marciapiedi.Qualcuno potrebbe muoversi a piedi un po' di più per rendersi conto
delle varie necessità che ovviamente non possono essere esposte in dettaglio in
queste note.Si tratta di piazzali in alcuni punti sbrandellati , di strade e
marciapiedi sconnessi e pieni di insidie.
I lavori di manutenzione dovrebbero
essere progettati ed eseguiti prima dell'estate,in modo da non intralciare la
convivenza e le attività che si svolgono nel periodo estivo.
Questo,purtroppo,non
è avvenuto ,ad esempio, per i lavori fatti tra il corso Capo di Leuca e il corso
Italia. Il rondò realizzato è ottima cosa,attesa da anni,finalmente realtà da
abbellire il più presto.Però si vadano a vedere i marciapiedi laterali. Com'è
possibile progettare e costruire oggi,fra altro,un marciapiede che ad un certo
punto si stringe inspiegabilmente e lascia passare a stento una sola persona,
sicchè è capitato ( quante volte capiterà in una giornata?) che due pedoni che
si sono incontrati si sono guardati in faccia ed uno, con un sorrisetto
eloquente è stato obbligato a scendere sulla strada trafficata per consentire
all'altro di proseguire.
E' da non credere,se si considera che si sta parlando di
un'opera nuova. In tale zona i marciapiedi devono invece essere molto
larghi,considerato l'intenso flusso pedonale che c'è in tutte le ore del giorno
e in special modo il mercoledì e dal momento che in quell'area convergono i
residenti provenienti dalle arterie del Corso Italia e del Viale Europa.
E la
segnaletica? Quella orizzontale è praticamente inesistente e quella verticale,in
particolare quella posta ai punti di svincolo , è insufficiente, disordinata e
mette in difficoltà soprattutto gli automobilisti esterni.
Queste sono alcune
piccole considerazioni dell'uomo comune. E' confortevole constatare che si
tratta di cose di non difficile soluzione e tuttavia in grado di migliorare
l'aspetto della Città,elevare il decoro dei luoghi,rendere più gradevole la
convivenza degli abitanti e il soggiorno degli ospiti. Per tornare,in
conclusione,al discorso iniziale e cioè al patrimonio che madre natura ci ha
regalato e a quanto di bello e di singolare hanno saputo realizzare i nostri
padri, con orgoglio possiamo chiederci: quante altre località racchiudono in sé
tanta bellezza e suscitano le sensazioni che "Gallipoli vecchia" provoca nelle
migliaia di visitatori che nei mesi estivi,ma anche in altri periodi
dell'anno,raggiungono la nostra Città?
E' questo il motivo che deve impegnare
tutti -nessuno escluso- in uno sforzo costantemente teso a rendere ancor più
attraente Gallipoli. Il lido,le spiagge,le scogliere,il lungomare,le piazze,il
corso,le vetrine sono beni importanti ed attraenti e tutto va tenuto in ottimo
stato e reso funzionale per ospitare i forestieri.
Ma la ricchezza vera è
racchiusa nel "Centro storico",nel suo insieme e nei singoli elementi che lo
compongono:la peculiarità delle abitazioni che nelle forme più incredibili si
tengono strette tra di loro,vie e viuzze, le corti e le piazzette diverse e
singolari,le chiese e le Confraternite meravigliose ,il Castello ,il Museo,i
frantoi,i palazzi antichi e poi le insenature,le riviere che costituiscono un
grande balcone sul mare,la muraglia che racchiude e sorregge il tutto e tante
altre cose da vedere e da gustare , come appunto il mare nelle sue istantanee
trasformazioni infinite e il sole che alla fine di ogni giorno affoga dietro
l'isola in tramonti quasi sempre di fuoco e irresistibili.
Il "Centro storico"
merita perciò particolari attenzioni e cure sollecite.
Tutto ciò,sia
chiaro,senza sminuire l'importanza e la forte incidenza che hanno altri grandi
temi , anche sotto il profilo dello sviluppo economico, attualmente sul tavolo
dell'Amministrazione comunale:il parco,il porto turistico e quant'altro
contribuirà ad accrescere il patrimonio di Gallipoli e il benessere dei
gallipolini.