Osiamo sperare che l'argomento relativo alla titolazione di alcune vie
del borgo della nostra Città , iniziato col numero precedente di
Anxanews , sia stato di gradimento per la gran parte dei lettori .
Pertanto, su questo numero , ritorniamo sull'argomento, trattando di
altre due titolazioni : via Roberto d' Angiò e via Costantino
Specolizzi .
" VIA ROBERTO D'ANGIO "
Non tutti i membri della dinastia Angioina furono malvagi e di una
ferocia inaudita come fu , invece, il loro capostipite Carlo I .
Questi per vendicarsi della nostra Città rimasta fedele agli Aragonesi
e per avere i nostri Antenati dato ospitalità ai Baroni " traditori" ,
nel 1284 , rase quasi al suolo Gallipoli, tant'è che i suoi abitanti
furono costretti a vivere per circa 70 anni nel tenimento della " lizza
".
Gli altri membri, invece, a partire da Carlo II lo zoppo e fino a
Giovanna II , condussero quasi tutti una vita morigerata e virtuosa .
Furono anche rispettosi dei loro sudditi e assai benefici verso di loro, concedendo franchigia e privilegi con loro diplomi .
In particolare Roberto d'Angiò , figlio di Carlo II e nipote di Carlo I
, appena assurto al Regno di Napoli nel 1309 , compì un gesto quasi di
" clemenza riparatrice" alle atrocità commesse dallo zio Carlo I,
disponendo che i nostri antenati ritornassero a Gallipoli e
ricostruissero le loro case , già distrutte .
Egli stesso durante un giro per il Regno, giunse di persona a Gallipoli
e non mancò di incoraggiare i gallipolini che si apprestavano al lavoro
di ricostruzione, suggerendo e consigliando loro di affrontare la vita
con dignità e sacrificio .
E poiché non esisteva ancora alcuna casa degna di ospitarlo, alloggiò,
come scrisse il Micetti : "nella curte dei Regi dietro al convento di
San Francesco di Paola?. " .
Ma il mite Roberto fu anche prodigo di franchigia e privilegi per la nostra Città .
Quando gli Amministratori di Gallipoli non disponevano delle risorse
per garantire i servizi comunali e avvertivano la necessità di imporre
gabelle e tasse sulla produzione e la vendita delle merci e dei
prodotti delle loro stesse terre , inviarono a Napoli il concittadino
Simonetto de Brasia con un elenco di tributi formulato dai reggenti.
In tale
occasione Roberto d'Angiò , con suo diploma, in data 25 - 09 -1327
concesse a Gallipoli il cosiddetto " Diritto di regalia " che
consentiva di imporre tributi e tasse , limitando solo a indicare gli
enti e quelle persone, che secondo la costituzione di quei tempi,
dovevano essere esentate dal pagamento .
Nello stesso diploma era contenuto un altro privilegio che riguardava
l'esercizio della tonnara di tramontana , che si esprimeva con
l'attribuzione al Comune da parte del tenutario del 36 % dell'intero
pescato giornaliero , privilegio, quest'ultimo, esercitato anche se a
condizioni diverse nel tempo, sino ai primi anni '60 del secolo scorso.
Per tutte queste ragioni il D'Elia intese che il nome di Roberto
d'Angiò meritasse di essere conosciuto e ricordato dai viventi e dalle
generazione dei gallipolini , attraverso la titolazione di una via
cittadina.
" VIA COSTANTINO SPECOLIZZI "
La famiglia Specolizzi, assai numerosa e divisa in vari rami , fu
annoverata tra quelle più importanti e principali della nostra
Gallipoli .
Essa occupò per ben 11 volte , dal 1484 al 1697 , la suprema carica di
Sindaco , come era provato dai diversi stemmi dipinti nella sala
dell'antico palazzo di città oggi oscurati o inesistenti perché
cancellati dal tempo e dall'incuria degli Amministratori succedutisi .
Ne ricordiamo solo alcuni : Costantino nel 1484 , Gaspare nel 1486, Nicolò nel 1488.
Inoltre alcuni dei suoi membri conseguirono lauree dottorali, mentre
altri furono insigniti di dignità ecclesiastiche .
La famiglia Specolizzi ,oltre al palazzo storico, diventato palazzo
Frisenna e da qualche tempo demolito e ricostruito in " chiave moderna
" , disponeva di altre abitazioni dislocate nei diversi punti della
Città e di molti poderi agrari, alcuni dei quali mantengono , ancora
oggi, l'antica denominazione " Specolizzi ".
Pur essendo una famiglia antichissima e patrizia, nessuna
Amministrazione pensò mai di titolare una via della nostra Città ,
nonostante che ad alcune vie all'interno della Città , erano stati dati
nomi di famiglie non principali e certamente meno importanti della
Famiglia Specolizzi.
Ma più che il casato , sosteneva il D'Elia , doveva essere ricordata ed
eternata la figura dell'uomo che si sia distinto per meriti diversi :
di scienza , di cultura , eroici , etc ?.Egli presceglie e propone ,
per la titolazione di una via , il membro della Famiglia Specolizzi che
più di ogni altro si era distinto : Costantino Specolizzi, il cui nome
richiama alla memoria un fatto storico doloroso, ancorché glorioso per
la nostra Città , " la difesa eroica opposta dalla Città e dal Regio
Governatore , nei giorni 17 - 18 e 19 maggio del 1484 ,all'assalto
improvviso di terra e di mare sferrato da parte dei Veneziani.
Egli come Sindaco , avendo anche il comando di tutte le forze della
Città , in verità poche e disarmate , organizzò la difesa battendosi in
prima fila e incoraggiando uomini e donne a fronteggiare le numerose
schiere di Veneziani con atti eroici , talchè le donne attaccarono i
Veneziani, rovesciando olio bollente sui soldati che utilizzando scale
di corda tentavano di portarsi sulle mura.
Tali imprese, inermi ed eroiche, compiute nei tre giorni di assedio ,
sorpresero financo le soldatesche nemiche e furono , poi , tanto
apprezzate dallo stesso re Ferrante I d'Aragona, il quale intese
premiare la Città , alla quale con suo diploma concesse, in data 8 - 12
1484 alcuni privilegi.
Il Consiglio comunale o il Parlamento degli 80 , come si chiamava
allora, da par suo, dopo la restituzione della Città e dei suoi
territori da parte dei Veneziani alla delegazione del re Ferrante I ,
avvenuta per atto del notaio gallipolino Francesco de Cannarilibus ,
intendendo dare atto pubblicamente delle benemerenze patriottiche che
il Sindaco aveva conquistato sul campo per i servizi resi alla città ,
deliberò che i suoi Sindaci , a partire da Costantino Specolizzi,
dipingessero il proprio stemma, con la durata del mandato, sui muri
della grande Sala consiliare .
D'Elia stimò giusto e conveniente che al sindaco Costantino Specolizzi
per i suoi meriti, nonché per le sue improvvise capacità nelle arti
militari dimostrate nei giorni dell'assedio, fosse titolata una delle
più importanti e più lunghe vie del borgo , parallela al corso XX
settembre, oggi Corso Roma.