L’artista ha lanciato l’ idea della creazione di un Museo surrealista ,
donando oltre cento sue opere , ed inoltre ha offerto recentemente al
Comune di Gallipoli una sua statua simbolica “l’Androgino” da collocare
sulla fontana centrale della Città , all’inizio del ponte seicentesco.
Il Comune non ha accolto le proposte adducendo come motivazioni
l’indisponibilità di una struttura idonea per il museo mentre per la
sistemazione dell’ “Androgino” .si pensa ad una consultazione popolare
da effettuare a data da destinarsi.
Non è facile risolvere la polemica, specie in questo periodo di ‘vacche
magre per la cultura gallipolina’. Lo stesso pittore-scultore scrive
polemicamente che a Gallipoli “…si sperpera il pubblico denaro in
festival pseudo culturali dove continuano ad impazzare nani e
ballerine, denaro che potrebbe essere utilizzato in maniera più oculata
“ e rileva inoltre che …”la politica culturale si modella su arcaici e
superati standard televisivi o su dichiarazioni false ed ipocrite
rilasciate a qualche quotidiano locale “.
Se così stanno le cose la risposta alle sue richieste non può che
essere negativa e non resta altro da fare che attendere ‘cieli nuovi e
tempi nuovi ‘, visto che la Terra gira e si può sempre sperare.
Certo l’idea di un Museo surrealista , unico al mondo , quasi
monopolizzato da un artista vivente è una novità assoluta e
richiederebbe lo studio e la partecipazione del mondo culturale e non
può essere delegato alla decisione della Amministrazione comunale.
Con questi chiari di luna e con l’aria che spira a Gallipoli nel campo
dei Beni culturali forse bisogna tenere i piedi ben saldi a terra se
non si vuole rincorrere sogni e fantasmi che producono “ solitudine ed
ostracismo”.
Max Hamlet continuerà a produrre le sue opere con genialità ed impegno
pensando a questa difficile esperienza vissuta nel suo paese natio come
sprone a fare sempre meglio e a farsi apprezzare nelle altre parti del
mondo.
Certamente ammirando la bella scultura del “ riccio” collocata su quel
brutto pilastro di fronte al Teatro Schipa viene da pensare che ci sono
figli e figliastri. Perché lo scultore Muscetra ha trovato per il suo
“riccio” tanto posto e Max Hamlet non riesce a trovare un posto dove
collocare il suo “Androgino” ?
Il ‘riccio’ e ‘l’Androgino’ sono due belle statue di due bravi artisti
locali , pensiamo che è giunto il tempo per discutere e decidere dove e
come collocare il ‘riccio’ scendendolo da quell’alto pilastro di
cemento , e dove e come inserire nell’ambiente cittadino la statua
dell’ ”Androgino” , simbolo surrealista della nostra Città.
L. G.